Dalla Svizzera all’Italia: “No ai tagli”

comitesLa Preoccupazione per la rappresentanza democratica e i tagli finanziari spingono i Comites a scrivere alle Istituzioni italiane.

Carta e penna si sarebbe detto una volta, oggi è più appropriato dire mail dei Comites in Svizzera agli esponenti della massime istituzioni itlaiane: Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, Ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi, Sottosegretario Affari Esteri e Coop. Intern. Riccardo Merlo, Presidente Comitato Permanente Italiani nel Mondo Simone Billi.

Nella lettera si legge : «I Comites della Svizzera, Basilea, Berna, Ginevra, San Gallo, Ticino e Zurigo esprimono preoccupazione per i pesanti tagli del Governo con la legge di stabilità nei confronti delle istituzioni di rappresentanza degli italiani all’estero.

Dopo anni di instabilità e di restrizioni finanziarie significative, i Comites da anni lavorano in favore della comunità nazionale in Svizzera, come dimostrano progetti e azioni proposti dai singoli Comites o insieme ad altri Enti e Associazioni.

La ripresa del flusso migratorio verso la Svizzera ha spinto i Comites a presentare progetti con azioni specifiche proprio nei confronti dei nostri connazionali di tutte le età e professioni.

In questo senso ricordiamo i corsi di lingua francese e tedesca, le diverse pubblicazioni di guide informative, l’attivazione di punti informativi, l’organizzazione di serate d’accoglienza e informative su aspetti specifici della vita in Svizzera e/o di modifiche normative in Italia (ad esempio in materia di Voluntary Discolsure)

I Comites rappresentano il primo livello di contatto dei nostri connazionali. I Comites conoscono gli specifici territori di competenza, il tessuto associativo e soprattutto lavorano a stretto contatto con le autorità locali.

Crediamo infatti che la funzione dei Comites non sia solo quella di favorire l’efficienza dei servizi consolari, ma anche di accompagnare i connazionali a integrarsi al meglio nel paese di accoglienza e contrastare l’erosione dei diritti che sembravano acquisiti e che ora sempre più spesso vengono messi in discussione con le nuove politiche antimmigrazione presenti nuovamente in Svizzera.

I Comites chiedono il mantenimento dei fondi allocati al loro esercizio e successivamente una riflessione partecipe ed approfondita sulle peculiarità che hanno questi organismi».