Covid-19, la Svizzera perde 100’000 posti di lavoro

lavoro Uno studio dell’istituto di ricerca basilese BAK Economics prevede che le conseguenze della pandemia saranno pesanti per l’economia svizzera. La crisi si farà sentire tra la fine di quest’anno e la prima parte del 2021. Il turismo il settore più colpito.

La crisi causata dal coronavirus e il conseguente blocco hanno provocato un forte calo dell’economia svizzera nel primo trimestre, ulteriormente accentuato nel secondo trimestre.

Tra aprile e giugno, BAK prevede un ulteriore crollo della produzione economica di oltre il 10 percento. Ad esempio, le vendite al dettaglio sono diminuite di circa il 20% in aprile e anche le esportazioni e le importazioni di beni hanno registrato una riduzione a due cifre in aprile.

MENO 5,8 PER CENTO NEL 2020
Con i casi di contagio ora significativamente più bassi e il ritiro delle misure di blocco, tutto indica una ripresa nella seconda metà dell’anno. Pur con la riapertura delle frontiere il 15 giugno con i paesi vicini, alcune restrizioni sui viaggi internazionali e il divieto di eventi importanti rimarranno in vigore almeno fino alla fine del terzo trimestre.

Per il 2020, BAK prevede un calo del PIL svizzero del -5,8 per cento (in precedenza -5,3 per cento). Nel complesso, l’economia svizzera si ridurrà del 5,8 per cento nel 2020. Nel 2021 la ripresa sarà forte e la Svizzera compenserà gran parte della perdita di attività economica (+ 6,0%).

IL TURISMO SETTORE PIÙ COLPITO
Sebbene il processo di recupero continuerà nel 2022, il livello del PIL alla fine del 2022 sarà inferiore dell’1,5% rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato senza la crisi del coronavirus.

Gli esperti del Bak prevedono che tra la fine di quest’anno e nell’arco del 2021 si perderanno in Svizzera quasi 100’000 posti di lavoro. Il settore più colpito è il turismo con una perdita occupazionale di 30’000 unità. Il calo occupazionale riguarderà l’export, il settore metalmeccanico e il commercio al dettaglio.

In uno scenario ancora più negativo, con una nuova ondata della pandemia, la recessione porterà una perdita del PIL del -12,4 per cento nel 2020 con una forte ondata di fallimenti aziendali. La ripresa avverrà solo nel 2022 e il PIL svizzero sarà ancora inferiore di circa il 7% rispetto a quanto sarebbe stato possibile senza coronavirus.

SECO: il PIL svizzero diminuisce del 2,6 percento nel primo trimestre Secondo la stima trimestrale della SECO, l’economia svizzera è scesa del 2,6 percento nel primo trimestre 2020 rispetto al trimestre precedente. C’è stato un forte calo del valore aggiunto, in particolare nei settori dell’ospitalità, dei trasporti e della vendita al dettaglio. Dal punto di vista dell’utilizzo, in particolare i consumi privati ​​e gli investimenti in attrezzature sono fortemente diminuiti. Nel complesso, gli effetti negativi della crisi Corona hanno reso il primo trimestre un pò più evidente di quanto precedentemente ipotizzato.