In Svizzera i dati allarmanti iniziano a rallentare. Ad oggi sono 28.496 le persone contagiate e 1.268 quelle decedute. E mentre si avvia alla ripartenza del 27 aprile, l’Ufficio federale della sanità pubblica sostiene due progetti importanti: un’app per il tracciamento di prossimità e un esame del sangue per individuare le persone che hanno contratto il coronavirus.
L’APP INIZIA L’11 MAGGIO
Per quanto riguarda l’app, l’Autorità federale della protezione dei dati e della trasparenza, il Centro nazionale per la cibersicurezza e la Commissione nazionale d’etica concordano che un approccio decentralizzato corrisponde al meglio alle esigenze della Svizzera di massima protezione della sfera privata.
Attualmente si sta lavorando con la Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL) e al Politecnico di Zurigo (ETH) per realizzare un’app entro l’11 maggio, basata sul cosiddetto sistema DP-3T dell’EPFL. Con questo modello di tracciamento di prossimità decentralizzato nessuno è in grado, per esempio, di risalire all’identità delle persone e al momento in cui si sono incontrate.
ESAME DEL SANGUE A 25.000 PERSONE
L’altro progetto è quello di sostenere materialmente e finanziariamente la rete di 12 scuole universitarie svizzere che lancia uno studio su scala nazionale per determinare il numero delle persone che hanno già contratto un’infezione da nuovo coronavirus in Svizzera. Un altro scopo dello studio è di accertare se chi ha contratto un’infezione da nuovo coronavirus ne sia successivamente immune e, in caso affermativo, per quanto tempo.
A tal fine, sono previsti test e analisi scaglionati su circa 25.000 persone appartenenti alla popolazione generale e a gruppi professionali specifici fino al mese di ottobre del 2020.