Le notizie che arrivano dalla Cina non sono confortanti. Le infezioni sono quasi raddoppiate in 24 ore e i casi accertati sono quasi 5000. 106 i morti finora. Per il presidente cinese Xi il virus è un demone.
Ora è allarme vero in tutto il mondo perché il virus si sta estendendo.
Il primo Paese fuori dalla Cina ad essere colpito è la Thailandia. La Russia ha chiuso fino al 7 febbraio tre valichi di frontiera con la Cina. In Europa il primo caso è confermato in Germania. La Francia oggi riporta in patria i 500 connazionali che intendono lasciare la Cina. Gli Stati Uniti hanno organizzato il volo per oggi dalla città di Wuhan alla volta di San Francisco.
I 60 italiani di Wuhan sono in attesa di rientrare a Roma, dove la task force del ministero della salute tutte le mattine si riunisce ed è attiva 24 ore su 24 per aumentare il livello dei controlli e monitorare i casi che si dovessero presentare.
In Svizzera è rientrato l’allarme lanciato tre giorni fa per due eventuali casi di contagio a Zurigo e messi in quarantena al Triemli Spital. Gli esperti dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) hanno annunciato che i testi sono risultati negativi senza escludere, però, che anche la Svizzera possa essere toccata dal virus prima o poi.
Ma cos’è il coronavirus? Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan, la più grande città della Cina centrale, ha inviato una segnalazione all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), spiegando di avere registrato un certo numero di casi di polmonite con cause ignote.
I virus sono entità biologiche particolari. Non sono esseri viventi come possiamo immaginare, però invadono un organismo e si moltiplicano.
Lo chiamano coronavirus perché la parte infetta appare con piccoli punti che disegnano una corona. Finora non è mai stato identificato. I sintomi sono i più comuni: febbre, tosse, difficoltà respiratorie fino alla polmonite che può portare alla morte. Il virus si trasmette da persona a persona. Non esiste un vaccino.
L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) incoraggia tutti i paesi a rafforzare la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute (Sari), a rivedere attentamente eventuali casi insoliti di SARI o di polmonite e a comunicare all’Oms qualsiasi caso sospetto o confermato di infezione da nuovo coronavirus.