Coronavirus, ma le mascherine sono introvabili!

mascherineMancano i dispositivi di protezione individuali (DPI). Le mascherine sono introvabili in tutti i paesi europei. Anche la Svizzera ne soffre ora che il coronavirus inizia ad avanzare. La Francia e la Germania hanno deciso di non esportarne per necessità nazionali. Su internet costi elevati e tempi di consegna lunghi.

Una vera beffa. Ci invitano a proteggerci e usare le precauzioni necessarie, ma manca l’attrezzatura basilare: le mascherine. La corsa all’acquisto ha scatenato l’aumento dei prezzi e l’esaurimento immediato. Non si trovano nei negozi e nelle farmacie. Perfino tanti distretti sanitari ne sono sprovvisti. Resta qualcosa su internet a prezzi molto elevati. Ma la consegna è assicurata nei tempi lunghi, maledettamente lunghi.

Le più richieste e sicure sono le Ffp1, Ffp2 e le Ffp3. Sono le maschere respiratorie, suddivise in tre classi, che proteggono da aerosol, fumo e polveri fini. Fino a due mesi fa si potevano trovare in qualsiasi negozio di pittura e di ferramenta, oggi sono introvabili. La loro funzione protettiva è normata a livello europeo secondo EN 149. Queste sono denominate “semimaschere filtranti contro particelle o maschere per polveri sottili”.

E poi ci sono quelle chirurgiche, monouso. Anche se servono soprattutto a coloro che sospettano di essere malati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo quando si sospetta di aver contratto il Coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus.

L’uso di mascherine è importante, ma devono essere utilizzate con cura, in aggiunta alle altre misure di igiene: lavaggio della mani e utilizzo limitato.

In Italia sono introvabili. Nella sola Lombardia ne occorrono 300mila al giorno. Prezzi alle stelle, scorte esaurite e vendite contingentate e riservate al personale sanitario.

Anche in Svizzera mancano le mascherine. Sono introvabili da almeno quindici giorni. La Germania, dopo la Francia, ha sospeso le esportazioni per provvedere alle proprie necessità.