I numeri di contagiati crescono in tutti i Paesi del mondo. I casi confermati sono 800.000 con 34.000 persone decedute. A guidare la triste classifica è l’Italia con oltre centomila contagiati e 11.591 deceduti. Quarantamila solo in Lombardia, il focolaio d’Italia. Mentre le regioni con meno contagiati son Valle d’Aosta con 584 casi e la Calabria con 614 persone malate.
Il personale sanitario italiano paga un prezzo altissimo: 8.358 i contagiati, circa il nove per cento. Solo i medi deceduti sono 63. Una percentuale che evidenzia come il virus si sia diffuso impietosamente negli ospedali e nei centri sanitari.
Sono dati che nascondono cifre ben più pesanti. «Secondo i miei calcoli gli italiani che hanno contratto il virus al 27 marzo sono almeno 11 milioni e 200 mila» ha affermato l’amministratore delegato del centro medico Santagostino di Bologna al Corriere della Sera.
Dai dati forniti dal ministero della salute emergono che i pazienti deceduti hanno un’età media di 78 anni, dei quali il 70.4% uomini e il 29,6% donne. La metà di essi presentavano almeno tre patologie.
La situazione in tutto il Paese resta molto tesa. Il governo, in attesa di poter fornire ai cittadini la mascherine che non arrivano dall’estero, sta decidendo in queste ore il prolungamento delle misure restrittive finora in atto. Con tutte le conseguenze sociali ed economiche che ne conseguiranno.
