Scuole chiuse venerdì in 13 paesi. L’epidemia ha fatto fin qui oltre 3’300 morti di cui uno in Svizzera. Oltre 300 milioni di allievi non vanno a scuola venerdì in Italia, Corea del Sud, Iran e Cina, a causa dell’epidemia di coronavirus che in tre mesi ha contagiato oltre 96’000 persone, causando più di 3’300 morti.
In Svizzera, secondo i dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), oltre un centinaio di casi di contagio è stato registrato finora in Svizzera. Più di 200 persone sono in quarantena.
Giovedì mattina nel canton Vaud è stato anche annunciata il primo decesso legato alla malattia nel paese. Si tratta di una 74enne ricoverata da martedì a Losanna, soffriva di patologie pre-esistenti, era considerata ad “alto rischio” per il Covid-19. I casi in Ticino sono saliti a 18 (vi sono anche tre operatori sanitari) e nei Grigioni a 11.
Fra i contagiati nel canton Zurigo c’è anche un bambino di scuola elementare di Hettlingen, che però non è stato in classe durante il periodo di malattia. L’istituto rimane dunque aperto, con le misure di prevenzione già in vigore, hanno reso noto le autorità.
Swissmechanic ha avanzato sette richieste per mitigare le conseguenze economiche del coronavirus sulle 1’400 piccole e medie imprese dei settori meccanico, elettrico e metallurgico.
Il governo ha anche chiesto alla popolazione di seguire alcune regole fondamentali per proteggersi dal virus:
- Lavarsi accuratamente le mani.
- Tossire e starnutire in un fazzoletto o nella piega del gomito.
- Evitare abbracci e strette di mano per salutarsi.
- I fazzoletti usati dovrebbero venir gettati in un secchio della spazzatura chiuso.
- In caso di febbre o tosse rimanere a casa
- Prima di andare dal medico o al pronto soccorso occorre annunciarsi sempre per telefono.
- Mantenere una certa distanza fisica dalle altre persone.
