Sembrava resistere la Svizzera al Coronavirus, invece i casi iniziano ad aumentare per l’arrivo di italiani e di cittadini che hanno soggiornato nel Nord Italia. Sono sei complessivamente: due nei Grigioni, uno in Ticino, uno a Zurigo, uno in Argovia e uno a Ginevra.
Il caso del canton Argovia: circa una settimana fa una persona aveva soggiornato in Italia settentrionale, ora è ricoverata e tenuta in isolamento in un ospedale argoviese. Anche la 30enne del canton Zurigo si trovava a Milano una settimana fa. A Ginevra e Ticino idem.
Gli ultimi due casi confermati di coronavirus nei Grigioni sono due bambini di una famiglia italiana che si trovava in vacanza in Engadina.
Ecco allora le misure immediate delle autorità che vanno a impattare con la vita dei cittadini. Partite di hockey su ghiaccio a porte chiuse, eventi carnevaleschi annullati e gite scolastiche all’estero sospese. Annullata la maratona di sci engadinese in programma nella settimana dal 1. all’8 marzo che avrebbe attratto 17’000 persone.
Le autorità sanitarie elvetiche raccomandano di evitare contatti ravvicinati. Vengono considerate ad alto rischio di infezione le persone con cui c’è stata un’interazione complessiva di almeno 15 minuti a una distanza inferiore a due metri e quelle che vivono nella stessa economia domestica.
Una volta identificate, queste persone vengono contattate telefonicamente e informate. Quelle ad alto rischio di contagio devono rimanere in casa e avvertire le autorità in caso di apparizione dei sintomi. La quarantena dura 14 giorni. Eventuali coinquilini devono trasferirsi temporaneamente altrove.