Innanzitutto parliamo dei fatti e della protesta da parte dei tifosi bianconeri contro la sentenza della Corte Federale ma anche di una controprotesta che in queste ore sta nascendo a supporto della libera informazione e contro ogni tipo di censura da parte di tifosi o pseudo-tifosi a difesa di una quasi ‘’lesa maestà’’, sostenendo in parallello le 2 emittenti televisive oggetto loro malgrado della rabbia accecata dal tifo di una buona parte del tifo bianconero.
I tifosi della Juventus sono furiosi. Una settimana dopo la sentenza della Corte d’Appello Federale che ha comminato quindici punti di penalizzazione al club bianconero per il caso plusvalenze sta spopolando l’hashtag #DisdettaSkyDazn. Una forma di protesta di parecchi tifosi bianconeri, il cui obiettivo finale è colpire sotto il profilo economico il campionato italiano.
Diversi Juventus Fan Club di tutta Italia (ma anche in altri paesi) si sono uniti alla protesta, diramando comunicati in cui si chiede, per esprimere il dissenso, “l’allontanamento da tutto ciò che circonda il calcio”, a cominciare da pay tv, mass media e canali social. Una campagna che prosegue da giorni e che ha registrato migliaia di adesioni, anche se al momento è impossibile azzardare delle cifre ufficiali soprattutto perché le disdette di Dazn potranno quantificarsi tra un mesetto circa. Una protesta che, però sta facendo il giro dei social, ma non solo. E che mira ad espandersi sempre più.
Nonostante questo lo scorso turno Dazn ha registrato il più alto indice di ascolto televisivo. Alla base di tutto c’è comunque la non accettazione delle regole e il sentirsi al di sopra di tutto e di tutti. Ci si deve sempre rapportare in ogni campo a delle limitazioni regolate per legge fatte per impedire a chicchessia di trarre illecito vantaggio nell’aggirarle a scapito di chi agisce sempre entro i limiti della legalità.
Ovviamente è difficile vedere così tante persone passare dalle proteste ai fatti, e bisogna inoltre considerare il ricorso della Juventus. In caso di buon esito dell’appello, infatti, gli appassionati dovrebbero riabbonarsi, andando incontro alla minore flessibilità del nuovo listino prezzi che punta sull’abbonamento annuale e che, a parer mio, in vista anche di possibili accordi con altre piattaforme attive anche su più campi, dovrebbe prevedere dei costi maggiorati in caso di riattivazione dell’abbonamento dopo averlo cancellato.