“La Svizzera deve adottare ulteriori misure per promuovere l’uso della lingua italiana nella vita economica e sociale, compreso il settore pubblico”. È una delle raccomandazioni prioritarie contenute nel rapporto sulla Confederazione redatto dal Comitato di esperti del Consiglio d’Europa che valuta il rispetto della Carta europea
La Carta europea delle lingue regionali o minoritarie prevede un meccanismo di controllo per valutare come la Carta viene applicata in uno Stato parte al fine, ove necessario, di formulare raccomandazioni per migliorare
A rilanciare i contenuti del rapporto è il Forum per l’Italiano in Svizzera.
Il documento del Consiglio – riporta il Forum – prende in considerazione la situazione fino a maggio di quest’anno, evidenziando che in Svizzera la Carta si applica all’italiano nei cantoni del Ticino e dei Grigioni. Dal documento emerge che mentre in Ticino le misure previste dalla Carta per questo idioma sono tutte rispettate sin dal 2007, lo stesso non accade nel Cantone dei Grigioni.
Il rapporto evidenzia che nonostante l’italiano sia insegnato a tutti i livelli d’istruzione, si registrano ritardi nella pubblicazione di materiale didattico, un problema che forse sarà risolto perché sono in fase di sviluppo nuovi libri scolastici. Inoltre gli esperti del Consiglio d’Europa affermano che “sebbene l’uso dell’italiano da parte dell’amministrazione sia migliorato, permangono carenze per quanto concerne la traduzione in questa lingua sui siti web istituzionali”.
Infine nel rapporto si evidenzia che “è della massima importanza che chi parla una lingua minoritaria si senta incoraggiato a usarla ad esempio nei negozi, nelle strutture di assistenza sociale e che questi luoghi offrano le condizioni per farlo”. Per questo il comitato di esperti chiede alle autorità svizzere “di progettare attività aggiuntive che incoraggino e facilitino l’uso dell’italiano nella vita economica e sociale all’interno e all’esterno delle aree in cui questa lingua è tradizionalmente utilizzata”.