Sarà un congresso che sarà chiamato a riflettere sul futuro dell’Organizzazione. “Il movimento delle Colonie Libere Italiane – si legge nel comunicato – alle soglie del suo centenario di fondazione, tra «gloriosa» storia e nuove realtà, di fronte al riaffiorare di nuovi nazionalismi, si confronterà con le difficoltà legate all’invecchiamento degli iscritti e delle iscritte e all’inattività dovuta alla pandemia degli ultimi due anni nonché alle sfide e opportunità che l’attende”.
Le Colonie Libere, nate a metà degli anni ’20 del secolo scorso su iniziativa di esuli antifascisti, si sono da sempre battute per i diritti delle persone migranti in Svizzera e per l’attuazione di un’integrazione sociale, culturale, professionale e politica.
Ieri il nome «libera» distingueva le Colonie Libere dalle associazioni che il regime di Mussolini voleva fascistizzare, anche all’estero. Ma qual è oggi e domani il significato di «libere»?
Saranno due giorni di lavori intensi. Dopo i saluti introduttivi di sabato mattina del Presidente della Cli di Dübendorf Francesco Fragale e del Municipale di Dübendorf Dominic Müller, relazione della Presidente Fclis Anna Maria Cimini.
Nella giornata di domenica sono previsti gli interventi dei parlamentari svizzeri Balthasar Glättli (Verdi) e Ada Marra (Pss). La conclusione dei lavori alle ore 16.30.