Con Butterfly, la SAIG chiude la trilogia di Silvia Priori

butterflyIn occasione della XXII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo 2022, la SAIG, patrocinata dal Consolato Generale d’Italia a Ginevra, dalla Città di Vernier dall’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo (IIC), porta in scena Butterfly di Giacomo Puccini che,   dopo la “Carmen” di Georges Bizet e “LaTraviata” di Giuseppe Verdi,  l’attrice Silvia Priori chiude la trilogia con un notevole successo.

L’attrice italiana, accompagnata dal soprano, Kaoru Saito,  con la Regia di Kuniaki Ida, si è prodotta in un monologo eseguito magistralmente. Una coppia coordinata ed espressiva tra il fantastico monologo della Priori, la straordinaria voce della Saito e i tamburi giapponesi, ha letteralmente brillato sul palco, addobbato con luci e vestiti d’epoca e riempito dalla passione e professionalità degli elementi in scena. Anche questa volta abbiamo assistito ad uno spettacolo di alto livello che miscela teatro, danza e canto lirico con le splendide musiche di Giacomo Puccini.

A presentare l’evento svoltosi alla Salle des Fêtes des Avanchets: il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro con alcuni presidenti e membri di Comitato della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, Vincenzo Bartolomeo (ACAS), Guglielmo Cascioli (LARE/Latium), Cosimo Petruzzi (ARPGE) e il membro Francesco Decicco.

La geisha Cio-Cio San (Madam Butterfly) incarna lo spirito della donna giapponese che anela di essere liberata dalla catena di convenienze sociali che la rendono sottomessa, pressoché schiava del dominio dell’uomo giapponese.

Il diffondersi della conoscenza del Giappone e della sua cultura ha liberato la Geisha dallo stereotipo di donna di facili costumi, rendendole il giusto ruolo di chi fa cultura, arte in modo sublime per alleggerire, quasi imbellire, la vita dei ricchi e lussuriosi uomini giapponesi.

La Geisha è parte centrale e integrante del mondo fluttuante giapponese che tuttora, seppure in modo molto più marginale, ancora esiste.

Quel mondo è stato ampiamente raffigurato nelle famose stampe giapponesi (Ukiyo-e) da tanti artisti, tra cui spiccano :  Utamaro, Hiroshige e Hokusai. Si tratta di stampe che hanno un meticoloso, complesso e oserei dire difficile metodo d’incisione  del soggetto su una tavola di ciliegio massiccio, che rientra nel meraviglioso mondo della perfezione artistica applicata all’artigianato giapponese.

Il «mondo fluttuante», che cambia di momento in momento, come il passaggio dell’acqua che non ritornerà mai più allo stesso punto, ci porta alla memoria il famoso verso del poeta latino Orazio «carpe diem», “cogli l’attimo”, goditi la vita.

Non solo il mondo fluttuante, ma l’insieme della società giapponese, il suo complesso modo di vivere  è stato narrato con maestria dal grande scrittore Yunichiro Tanizaki. Non dimentichiamo che la tragedia Madame Butterfly è stata concepita da un occidentale: David Belasco, ed è a sua volta  tratta da un racconto dell’americano John Luther Long. Giacomo Puccini s’innamoro’ di questa tragedia e ne volle una versione in chiave lirica che poi musicò.

“Butterfly” è, dunque, uno spettacolo, innovativo, che insieme a “La Traviata”  e “Carmen” compone la trilogia di Teatro Opera, appositamente creata da Silvia Priori per avvicinare il pubblico alla grandiosità e alla bellezza dell’opera lirica. Lo spettacolo, che ha una durata di circa un’ora ed è attualmente in tournée nei più bei teatri europei, è un emozionante connubio tra recitazione, danza, musica e canto lirico. In scena il talento di una grande attrice: Silvia Priori, che insieme ai suoi collaboratori crea situazioni di grandissimo impatto emotivo,  coinvolgenti.

La serata a Ginevra non ha deluso il pubblico che ha potuto assistere ad una performance che convince anche i puristi dell’Opera. La commistione di diverse tipologie di interpretazione crea nuove emozioni ed un innovativo punto di vista sull’Opera classica che tutti conosciamo. Una reinterpretazione in chiave moderna, convincente ed emozionante che conquista il cuore dello spettatore.

di Ciro Perna per “La Notizia di Ginevra”.