Cittadinanza, pronunciamento della Corte Costituzionale!

Ieri, 31 luglio 2025, la Corte costituzionale ha emesso un comunicato in merito alla “Cittadinanza Iure Sanguinis”. La Corte ha respinto le richieste di pronunciarsi in merito alla nuova disciplina – introdotta, nella pendenza del giudizio, con il decreto-legge numero 36 del 2025, convertito nella legge numero 74 del 2025.

Ieri, 31 luglio 2025, la Corte costituzionale ha emesso un comunicato in merito alla “Cittadinanza Iure Sanguinis”. Per la Corte costituzionale non è ammissibile un proprio intervento “che limiti l’acquisizione della cittadinanza per discendenza, attraverso una sentenza manipolativa che operi scelte, fra molteplici possibili opzioni, connotate da un ampio margine di discrezionalità e che hanno incisive ricadute a livello di sistema”.

Si tratta del pronunciamento della Corte Costituzionale sulle questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Bologna e altri in merito alla legittimità della cosiddetta legge “ius sanguinis” (91/1992), modificata dal decreto Tajani convertito in legge dal Parlamento in data 26 maggio 2025. Si conferma la piena costituzionalità della legge in vigore fino alla presentazione del “decreto Tajani”

La Corte ha chiarito che tale disciplina non trova applicazione ai giudizi dai quali si sono originate le questioni di legittimità costituzionale sottoposte al suo esame.

La Corte Costituzionale ha voluto ribadire che spetta al Parlamento l’eventuale decisione di intervenire sul tema della cittadinanza, mentre alla Corte spetta l’accertamento della costituzionalità delle suddette norme.

IL DOCUMENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE