Chef Mimmo, dalla Sicilia al mondo intero!

pitone_inghilterraGirolamo Pipitone, Mimmo per gli amici, è nato e cresciuto a Marsala. Ora risiede in Inghilterra, dopo essere stato in Svizzera e Francia. E’ uno Chef internazionale. Frequenti i suoi viaggi in Sud America, Asia, Turchia e Israele.

Girolamo Pipitone, Mimmo per gli amici, è nato e cresciuto a Marsala fino all’età di 38 anni, dopo si è trasferito in Inghilterra, dove ancora risiede.

Fin da adolescente amava la professione che ora svolge. “All’età di 12 anni – ricorda commosso Mimmo – nel periodo delle vacanze scolastiche andava a lavorare in una pasticceria della mia città, dove facevamo Catering per matrimoni”.

Finite le medie ha continuato a coltivare quella passione in una delle più famose (all’epoca) pasticcerie di Marsala: la pasticceria Gasparino. Anche lì tanti Catering, ma per le élite della città. 

“Il lavoro, anche se molto faticoso per un ragazzino, mi appassionava sempre di più”. Ma ha dovuto confrontarsi con la parte meno prestigiosa. “Ho iniziato dal pulire le teglie, lavorando al reparto forno, dove ho imparato le basi della pasticceria, con il maestro Innocenzo Passalacqua. Perché in questa professione si inizia dalle basi, prima della definizione del dolce”. Poi è passato al reparto finitura del dolce con i maestri Pasticcieri e gelatieri (Pino Accardi, Salvatore Nizza e Angelo Agola).

All’età di 17 anni va a lavorare presso il ristorante, sala ricevimenti e resort “Villa Favorita” di Pino Valenti e il maestro Chef Gambicchia Vincenzo. 

IL TRASFERIMENTO ALL’ESTERO
“Dopo il servizio militare – racconta –  inizia una nuova e bellissima esperienza durata 11 anni presso la sala ricevimenti “Paradise” di Marsala, sotto la direzione del Maestro Chef Tommaso Li Mandri”.

Li ha ritrovato vecchi amici della Pasticceria Gasparino.  “Lo Chef e patron Tommaso Li Mandri per me è stato come un secondo padre. Con lui ho imparato tantissimo, sia professionalmente che umanamente: ho avuto la fortuna di girare tutti i settori, dal reparto forno al reparto pane e pasta alla cucina”.

La svolta arriva nel 2002 con il trasferimento in Inghilterra, dove tuttora vive, dopo essere stato in Svizzera e in Francia. Ora ricopre il ruolo di Head Chef presso il Ristorante Henry’s in Skegness.

ESPERIENZE SEMPRE NUOVE
“Qual è il fascino della mia professione? Malgrado il mio lavoro sia uno dei più difficili e complicati da fare, per me rimane uno dei lavori più belli che onestamente non cambierei mai con altri, altrimenti l’avrei fatto molti anni fa.

“Perché? Ti permette di sperimentare sempre cose nuove, per questo non ti annoi mai nel farlo. Grazie al mio lavoro ho avuto e ho la possibilità di girare il mondo per eventi gastronomici. Uno fra tutti è stato partecipare ad una competizione culinaria in Giappone nel 2019 per il G20. Eravamo 20 Chef di tutto il mondo. Ma posso elencare anche Turchia, dove ormai è diventata la mia terza casa, visto che mi invitano quasi ad ogni evento gastronomico, Israele, Korea, Serbia, India e Italia”.

La prossima tappa di Mimmo è la Colombia, dove andrà a fare dei cooking class e show cooking. Un viaggio in Sud America poiché è Presidente Intercontinentale del Club Mundo Culinario. Presto sarà avviata una piattaforma online per permettere a tanti Chef di tutto il mondo postare i loro piatti Nazionali con le loro ricette e video.

Girolamo Capitone, detto Mimmo, è stato premiato dalla Regione Sicilia, all’Expo di Milano, come Ambasciatore della cucina Siciliana nel Mondo. E’ stato premiato dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani nel 2001 come Maestro di Cucina. Premiato dalla World Master chef Society Inglese, con Diploma in Culinary Excellence e certificato di Master Chef.

RINUNCE NELLA VITA
“Cosa dire degli aspetti negativi? Beh, purtroppo – aggiunge Mimmo – non è tutto oro quello che luccica, e come in tutte le cose belle, ci sono anche quelle meno belle. Il lavoro di uno Chef non è semplice come dicevo, perché è un lavoro dove ti porta via parte della tua vita, dei tuoi affetti, non vedi crescere i figli, non puoi festeggiare un compleanno con loro, se il compleanno è il 24 dicembre come nel mio caso. Non ci sono weekend liberi, perché sono i giorni dove siamo pieni di lavoro, non ci sono feste principali da festeggiare in famiglia, come Natale, Capodanno e Pasqua. E non ci sono vacanze estive, anche se dipende dal posto di lavoro. Nel mio caso lavoro in un posto dove c’è il mare e naturalmente il turismo estivo”.

UMILTÀ QUALITA’ DECISIVA
E’ una professione da consigliare ad uno studente? Mimmo non ha dubbi: devi essere sempre modesto, dopo aver fatto un bel piatto devi evitare di montarti la testa. Di non guardare troppa tv, i programmi di cucina in tv hanno calpestato il reale lavoro di un cuoco. Se si decide di fare questo lavoro, lo si deve fare con amore e passione, accettando tutti “i contro” che ho elencato prima. Occorre avere pazienza. Con il tempo e il passare degli anni e tanta esperienza, i risultati arriveranno”.

Mimmo non sottolinea un suo punto forte nella ristorazione. “Nel mio lavoro – svela – non te lo puoi permettere, devi essere concentrato al 100% sempre”.

Non ritiene che ci siano pietanze che vengono meglio di altre. “Quando si crea un piatto, prima di presentarlo ai clienti, va visto e rivisto, va assaggiato, e non solo dallo Chef. Se ci sono degli errori, vanno aggiustati, solo dopo essere certo al 100% il piatto va a tavola dal cliente.