In Svizzera l’attenzione dei cittadini verso le nuove tecnologie è forte. E la diffidenza cresce, soprattutto nei confronti delle radiazioni elettromagnetiche dei nuovi cellulari 5G. Su questo tema sono intervenuti i cantoni di Vaud, Ginevra e Giura con moratorie. Nel febbraio 2018, il Consiglio degli Stati ha rifiutato di aumentare i valori limite.
Una prima manifestazione per chiedere la moratoria federale per tutta la Svizzera si è tenuta nel maggio scorso. Ora, dopo la petizione Stop 5G che ha raccolto 30.000 firme, si torna in piazza sabato 21 settembre 2019, dalle 16.30 alle 18.30, Piazza Federale a Berna.
In Svizzera i sondaggi mostrano che la maggior parte delle donne e degli uomini svizzeri è contraria alla tecnologia 5G per motivi di salute, ambiente, sicurezza e democrazia.
Gli organizzatori della manifestazione affermano che “numerosi studi ed esperimenti internazionali dimostrano il danno biologico causato dalle radiazioni elettromagnetiche. Scienziati e medici di tutto il mondo si stanno ribellando contro l’introduzione del telefono cellulare 5G. Sono chiari: il 5G presenta rischi senza confronti con quelli delle tecnologie precedenti”.
La telefonia mobile di quinta generazione (5G) viene presentata come una rivoluzione tecnologica nell’informazione e nella comunicazione. La velocità di trasmissione dei dati, nettamente superiore all’attuale standard 4G, dovrebbe aprire la strada a molte nuove applicazioni, ad esempio nell’internet delle cose, nel settore medico, nella realtà aumentata e nei veicoli a guida autonoma.
Però stando agli esperti si sta sottovalutando l’impatto per il singolo utente: il problema delle radiazioni a cui è sottoposto il corpo umano.