Cecilia Gayle torna con « Pasito Patras »

Intervista con la cantante nata in Costa Rica ma italiana d’adozione. Cecilia Gayle, l’eroina della musica e del ballo sudamericano, torna alla grande sulle scene internazionali con « Pasito Patras ».

Cecilia Gayle, l’eroina della musica e del ballo sudamericano torna alla grande sulle scene internazionali con Pasito Patras. Il singolo registrato per New Music Group, distribuzione Ada-music, incarna lo stile appassionato, “caldo” e soprattutto ballabile a cui la bravissima Cecilia Gayle ha abituato il suo numeroso pubblico. 

Nata in Costa Rica ma italiana d’adozione, “abita” la Musica con tutta se stessa, il sole della sua terra e l’amore per l’Italia. I suoi pezzi sono una pozione magica per coltivare allegria e positività, non solo per sé ma per chi ascolta e, con lei, decide di ballare sulle coreografie dei suoi intramontabili brani.

Come nasce Pasito Patras?
Nasce dal desiderio profondo di regalare ancora una volta un po’ di spensieratezza, gioia e connessione umana: cose semplici, ma oggi più che mai, preziose. Il suo ritmo allegro e coinvolgente è frutto di un lavoro artistico e culturale realizzato col cuore. Un altro tassello del mio percorso artistico, cominciato con El Pam Pam e El Tipitipitero, ma con una nuova maturità e la consapevolezza che la musica, in un momento così complicato, possa ricaricarci restituendoci un po’ di serenità.

Anche in questo singolo Pasito Patras c’è lo zampino di Pippo Landro. Quanto è stato importante questo storico discografico italiano nel tuo ritorno?
E’ stato molto importante. Questo brano girava già da qualche anno. Ce lo avevo perché me lo aveva fatto ascoltare Antonio Summa, che lo ha composto. In seguito era stato riarrangiato dall’argentino Carlos Cutaia. Ma gli mancava quel non so che per renderlo speciale. Pippo Landro da questo punto di vista è grande. Lui riesce a dare quello “zuccherino” alla canzone, quello di cui ha bisogno. Pippo ha una grande capacità di capire, andare a ricercare quelle sonorità che possono coinvolgere tutti. 

Parliamo dei tuoi grandi successi, El Pam Pam del 1998 a cui ha fatto seguito El Tipitipitero, diventati inni mondiali del ballo. Tutti ancora le cantano e le ballano. All’epoca te lo saresti aspettato?
Diciamo di sì. Perché io sognavo sempre e sono una grande sognatrice. Io lo dicevo già a tutti del mio successo. Ai miei amici, alle mie amiche raccontavo di avere un contratto in tasca e che sarei partita per andare a cantare chissà dove. Molti di questi sogni sono poi diventati realtà.

Dopo tanti anni in Italia hai mantenuto intatto il tuo essere costaricana o hai preso anche qualcosa di italiano?
Un po’ e un po’. Non è che posso essere quella che sale sul tavolo a ballare. Io ero una così, sai in Costa Rica se hai voglia di ballare sali su un tavolo e ti metti a ballare. Ed io a quei tempi facevo così. Poi un po’ ho dovuto modificarmi, però alla mia vera identità, alla mia anima non ho mai voluto rinunciare perché penso che sia una grande qualità l’essere positivi, entusiasti.

Sappiamo che Raffaella Carrà è stata la tua grande ispirazione. Cosa ricordi in particolare di lei?
Ho fatto diverse trasmissioni con la Carrà. Ho anche pubblicato un album tutto dedicato a lei che si intitola Cecilia Gayle canta Raffaella Carrà. Mi ricordo in particolare una serata nel programma televisivo Tutto in una Notte del 1998. Io andai proprio in camerino chiedendo: dov’è la signora Raffaella Carrà? La voglio conoscere. Lei mi accolse con tanto affetto, con la grandezza che aveva e che l’ha sempre contraddistinta. Dopo quando è toccato a me cantare Raffaella è venuta a ballare con noi. Una grande diva e una grande donna. Per me è stata una grande emozione.

A cosa stai lavorando adesso?
Sto lavorando ad un nuovo album che penso uscirà per il 2027 ma già nel 2026 ci sarà il secondo singolo.

Sito ufficiale: www.ceciliagayle.it