Sembra calato il sipario su Andrea Camilleri. Dopo gli ultimi annunci medici diramati due giorni fa che indicano le condizioni dello scrittore siciliano gravi ma stazionarie, restano ancora vive le polemiche scaturite dalle parole offensive del giornalista Vittorio Feltri: “Finalmente non vedremo più in televisione Montalbano”.
Quelle dichiarazioni hanno sollevato l’indignazione del mondo della cultura, del giornalismo e della politica in Italia. Circola una petizione on-line firmata da 20 mila persone che chiedono la radiazione di Vittorio Feltri, direttore di Libero, dall’ordine dei giornalisti.
Non è solo la necessità di fare opinione, destare scandalo e far parlare di sé, che porta ad alzare i toni anche dei giornali, dalle parole di Feltri emerge una forma di razzismo antimeridionale duro a morire nel nord dominato oggi dal leghismo. È l’Italia di oggi. Gli uni contro gli altri a menar fendenti.
All’estero, invece, siamo lontani dalle beghe italiane. Camilleri lo conosciamo da tanti anni. I suoi libri tradotti in 120 lingue sono letti in tutto il Mondo.
I luoghi di Montalbano sono divenuti siti di grande interesse turistico: Porto Empedocle, dove è nato, e Racalmuto, che lo ha adottato. Ma Camilleri è molto di più.
Ad Andrea Camilleri gli auguriamo lunga vita e di continuare a scrivere nuovi episodi del Commissario Montalbano. Delle sue parole ne abbiamo ancora bisogno. I suoi moniti ci sono di forte insegnamento. Qualche giorno prima del suo malore ci era apparso in forma, nonostante avesse festeggiato 90 anni molte lune fa.
Caro Camilleri, all’estero vogliamo continuare a leggere le tue nuove storie. Resta con noi !