Cari sovranisti, sarò spiccio e rapido, come voi sembrate: che volete di preciso? Cos’avete in mente? Che tipo di futuro immaginate? Cos’è per voi l’Europa? Non pensate che parlare di “alleanza sovranista” sia in sé una contraddizione? Come si possono alleare dei paesi che mostrano i denti, battono i pugni sul tavolo e gridano a casa mia comando io punto e stop?
Se io voglio che a casa mia le cose vadano così e così, non permetterò a nessuno di muovere i fili in altro modo, e quindi cosà e cosà, o no? Banalmente, se il marito vuole andarsene in montagna, e la moglie al mare, e niente, nessuno dei due molla, alla fine che succede? Vacanze separate e tanti saluti.
Immagino la stessa cosa accadrebbe nell’Europa dei sovranisti. Mi domando, come saranno le città sovraniste? Con lucchetti, catenacci e chiavistelli? Urleremo via lo straniero! e basteremo a noi stessi in tutto e per tutto? Non so, cari sovranisti, io se penso a porte chiuse, barriere, divieti, paletti, mi sento tanto triste. Voi no? I muri limitano la libertà e tolgono aria, a voi piacciono?
Qualcuno afferma che scoppierà la terza guerra mondiale. Io questo non lo so, e il cielo ci protegga. Però, certo, una cosa l’ho imparata: dove non c’è coesione, c’è tensione. Dove non c’è armonia, c’è odio. E dove non c’è apertura, non può esservi ricchezza.
L’unione fa la forza e non è un modo di dire. Europa, nella mitologia greca, era principessa di Tiro e regina di Creta. Zeus, il re degli dei, s’innamorò di lei. Il suo nome, Europa, significa, secondo molti, io tra questi, grande occhio. Ecco, un continente grande, dai grandi occhi, per sua natura, vede tante cose. E per vedere tante cose non puoi startene, da solo, nel tuo cantuccio.
LO SCRITTOR D’AMOR