Non ancora cinquantenne, ha deciso di raccontarsi. Per farlo, Bruno Palamara, schivo come appare, ha dovuto raccogliere le sue forze e tirare fuori il coraggio.
Arrivato in Svizzera da Genova, dopo la laura in lingue straniere, ha trovato subito l’interesse dell’associazionismo italiano e del sindacato svizzero.
Poliglotta, in un Paese plurilingue, è una risorsa umana per aziende ed enti. Insegnante di italiano e cronista per la Pagina a Zurigo prima, sindacalista a Berna poi. Attivista politico di sinistra sempre.
“Scrivere questo libro è stato bello ed emozionante, perché mi ha dato la possibilità di esprimermi su temi a me particolarmente cari, ma soprattutto di ricordare con grande intensità esperienze vissute in prima persona”.
Il libro ha preso forma man mano che lo scriveva. Al termine si è rivelato autobiografico. Nelle pagine di questo libro l’autore, ripercorrendo gli anni Settanta e Ottanta, ci parla della sua fanciullezza, vissuta senza smartphone o tablet, fatta di giochi all’aria aperta e di tanta fantasia.
Ci parla poi delle figure importanti della sua vita, a partire dall’unica nonna che ha conosciuto. L’autore ci parla poi della sua esperienza decennale nel sindacato svizzero, trattando quindi un tema importante, quello del lavoro e della formazione dei lavoratori.
Ora Bruno vive a Como. Fa il frontaliere e si reca giornalmente al lavoro come insegnante in una scuola privata ticinese. È una seconda vita che non conosciamo ancora…
Bruno Palamara, Pensieri in libertà: on-line www.booksprint.it; in tutte le librerie italiane.