“I 27 paesi dell’Unione europea hanno deciso di accettare la richiesta del Regno Unito per una ‘flextension’ (proroga flessibile) della Brexit fino al 31 gennaio 2020: la decisione andrà formalizzata attraverso una procedura scritta”. L’accordo su un’estensione flessibile della Brexit fino al 31 gennaio 2020 “dà al Regno Unito il tempo di chiarire ciò che desidera.
Nel frattempo il Regno Unito va al voto. Ma il rischio è di un nuovo caos. Il premier Boris Johnson è riuscito a far approvare dai Comuni la sua richiesta di tornare alle urne il prossimo 12 dicembre. Con Conservatori, laburisti, liberal democratici e gli scozzesi dell’Snp che si sono espressi a favore.
Il motivo che ha spinto il primo ministro inglese Boris Johnson a battersi con tanta forza per un voto anticipato ha le sue radici nelle precedenti elezioni del 2017, che avevano lasciato sia i Tories che il Labour party senza una maggioranza assoluta.
Con le nuove elezioni sia i Tories che i Laburisti sperano di trovare una maggioranza più solida, che permetta loro di prendere una decisione definitiva in un eventuale nuovo voto per un accordo sulla Brexit con l’Unione.