Brexit sì, ma non alla cieca. Cosa significa lo vedremo nei prossimi giorni. Un primo voto martedì sera, un secondo voto mercoledì pomeriggio e un terzo voto è atteso per oggi. A Londra è sempre più caos.
La premier Teresa May non ha convinto il parlamento britannico della bontà dell’accordo di uscita dall’Unione europea siglato con la Commissione europea.
Nello stesso tempo la Camera dei Comuni (il Parlamento britannico), con la bocciatura di ieri sera della mozione denominata “no deal” (nessun accordo) per una uscita unilaterale della Gran Bretagna, non intende lasciare l’Unione europea senza un accordo. Cosa significa? Occorre rifare tutto! E’ questo il caos.
Ora si pensa di rinviare per trovare una nuova soluzione concordata. Ma il 29 marzo, giorno di addio ufficiale della Gran Bretagna dall’Unione europea, è vicino. Cosa fare allora? Estendere le negoziazioni con l’Ue oltre il 29 marzo! Quindi permanenza nell’Unione europea oltre il 29 marzo. Forse ancora per due mesi…
Mentre gli inglesi provano a uscire dal circolo vizioso in cui si sono ficcati, non solo il Parlamento europeo ha varato il piano di emergenza in caso di una Brexit senza accordo, anche l’Italia e gli altri Paesi europei sono pronti ad affrontare i contraccolpi con misure straordinarie.
Tocca agli inglesi decidere come proseguire. Non sono escluse neanche le elezioni anticipate! A quel punto la palla passerà al nuovo governo!