Non è stata solo la moglie del leggendario Giuseppe Garibaldi, ma una rivoluzionaria brasiliana conosciuta come “l’eroina dei due mondi”.
Nasce in una famiglia molto povera. Ssuo padre era un mandriano. Lei manifesta subito uno spirito libero, indipendente, va a cavallo da sola, selvaggia diremmo oggi.
Sposata già a 14 anni con un calzolaio. Del primo marito si conosce poco. Probabilmente morì in un naufragio. Erano gli anni dell’indipendenza brasiliana dal Portogallo.
Giuseppe Garibaldi, non poteva non essere lì dove si combatteva. Non appena la vide, rimase fulminato “dal suo aspetto e dalla sua personalità”. Sarà la madre dei figli di Garibaldi e la compagna di tutte le battaglie.
Hanno subito un primo figlio, Menotti. Anita sposerà Garibaldi in Uruguay, a Montevideo, nel 1842, dove vivono insieme. Negli anni successivi nascono Rosita (1843) che morirà a due anni, Teresita (1845) e Ricciotti (1847), quarto e ultimo figlio.
Quando in Italia nel 1948 iniziano i moti rivoluzionari, Garibaldi torna in patria. Lei lo segue con i figli. Una vita di pericoli e di avventura. Erano a Roma alla proclamazione della Repubblica romana nel febbraio 1849.
Roma libera dura pochi mesi. Fuggono a Venezia. Braccati da più eserciti, Anita nelle Valli di Comacchio, nei pressi di Ravenna, si ammala di malaria e muore il 4 agosto del 1849, aveva solo 28 anni.
Il corpo di Anita fu seppellito nella sabbia. Solo successivamente sarà portato al cimitero delle Mandriole. I suoi figli seguirono l’esempio della mamma e del papà: Menotti partecipa alla spedizione dei Mille e Ricciotti sarà a combattere anche a Domokos per la libertà della Grecia.
Anita, una donna leggendaria al fianco di un eroe leggendario. Altri tempi!