“Lollipop” è un inno alla libertà, ma anche alla voglia di non prendersi troppo sul serio. Anche il videoclip ufficiale, di prossima uscita, è stato ideato e curato dall’artista, che nel progetto Andromeda ha voluto far convergere tutte le sue passioni e attitudini: teatro, musica, make-up e styling in un immaginario di forte impatto estetico che però non resta epidermico, ma affonda le proprie radici in una dimensione più profonda, coniugando in un’unica visione il mondo esteriore e interiore del protagonista. Nel video è prevista una bella sorpresa, ma non vogliamo anticipare di più… Chiediamo qualche curiosità direttamente a Francesco Plebani, in arte Andromeda…
Come nasce “Lollipop”?
Lollipop nasce dall’esigenza di staccare il cervello dalle scelte e, per qualche volta, lasciare che sia il cuore, e non la razionalità, a prendere il sopravvento, togliendosi di dosso le persone e le situazioni negative che ci ancorano verso il basso, invece di farci elevare. La scelta del titolo non è casuale: in apparenza non ha nesso con il contenuto del brano, in realtà si tratta di una scelta voluta per esaltare la leggerezza e il divertimento che caratterizza il mio fare arte e musica, senza troppi vincoli e regole formali: se vogliamo divertici facciamolo appieno! È un brano pop dance estivo, ricco di sonorità intriganti, giocose e frizzanti che traducono quel desiderio di infrangere le regole espresso nel testo, la voglia di staccarsi da costrizioni e infrastrutture dettate dalla mente e dalla società, per lasciarsi andare, rivendicando il diritto di spezzare le catene ogni volta che ne avvertiamo il bisogno.
Ho voluto quindi scrivere un inno alla libertà, ma anche esprimere la necessità di non prendersi sul serio, di dare ogni tanto priorità al cuore, lasciandolo libero di viaggiare e di trascinarci con sé. Presto sarà fuori anche il video, ci saranno molto soprese…
Chi è Andromeda?
Andromeda prende spunto dalla figura mitologica della dea omonima, è un progetto musicale che ha come obiettivo quello di spezzare gli schemi del passato, proponendo una nuova visione globale e poliartistica, in cui la sonorità trova una sua concretizzazione visiva e concettuale in un contesto ampio, strutturato secondo forme eleganti, ma al contempo trasgressive. Il tutto in una visione multiforme che, come detto, coniuga le diverse forme espressive a me congeniali (teatro, musica, make-up, arte visiva, cinema, video, stilyng ecc…), per diventare una sorta di immersione multisensoriale. In tale ottica, posso dire che Andromeda, sia come personaggio sia inteso come progetto, evolve in continuazione, verso qualcosa di sempre più ampio e globale. Non a caso Andromeda è anche icona dell’androgino, unione del maschile e del femminile, oltre che di più forme espressive artistiche.
Quanto c’è di Francesco in Andromeda e quanto di Andromeda in Francesco?
Nessuno esclude l’altro e si danno forza e completezza a vicenda: Andromeda riesce a far emergere la parte più forte e sicura di Francesco, che solitamente stenta a manifestarsi.
Quali sono gli artisti che ti ispirano e ti hanno ispirato, sia musicalmente che come immagine?
David Bowie è l’artista che più mi ha ispirato per entrambe le cose.
Quali sono i tuoi artisti preferiti in ambito sia italiano che internazionale?
Ascolto svariati artisti, da Elton John al panorama italiano cantautorale, Tiziano Ferro, Alessandra Amoroso e molti altri
Progetti futuri?
Stiamo lavorando ad un album, sarebbe un bel sogno al quale ambire per unire tutta la mia storia musicale e di rinascita. Intanto continuo a praticare le mie molteplici attività artistiche, sia nel campo del musical che dell’immagine e Make-up.