Sì, gli svizzeri sono un popolo di migranti. Circa l’11% delle cittadine e dei cittadini svizzeri è residente all’estero (in termini numerici alla fine del 2019:770’900). Di questi, circa il 63% risiede in Europa.
Ogni anno circa 28.000 svizzeri si trasferiscono all’estero per vivere, lavorare, studiare o trascorrere gli anni della pensione. Alla fine del 2019, il 21,2% degli Svizzeri all’estero aveva un’età inferiore ai 18 anni (163 800 persone).
La quota di over 64 era un po’ più elevata e si attestava al 21,8%, corrispondente a 167 000 persone. Il numero di persone in età lavorativa (18–64 anni) era di 439 300 (57,0%).
Un’emigrazione di massa iniziata nel 1850 con circa 50’000, 250’000 nel 1880, 330’000 nel 1895 e quasi 380’000 prima del 1914.
In Europa il maggior numero di Svizzeri e Svizzere all’estero risiede in Francia, cui seguono Germania e Italia. In Italia sono censiti 49.644.
Si tengono in contatto con il loro paese attraverso la rivista «Schweizer Revue». È consultabile online in quattro lingue: tedesco, francese, inglese e spagnolo ma non in italiano.
La versione stampata è inviata a tutte le famiglie i cui membri sono registrati presso una rappresentanza svizzera (ambasciata o consolato generale). E poi, online, swissinfo.ch in dieci lingue, tra le quali l’italiano.
Per rafforzare i legami tra la Confederazione e gli emigrati furono istituiti l’Org. degli Svizzeri all’estero (1916) e il Segretariato degli Svizzeri all’estero (1919). Secondo le stime, oggi sono attive 750 associazioni.
La Confederazione ha messo a disposizione di tutti gli emigrati uno sportello online per richiedere informazioni e usufruire di vari servizi comodamente da casa. Il voto all’estero è esercitato per corrispondenza.
Nella foto: Il Consiglio degli Svizzeri all’estero (CSE) si riunisce due volte l’anno in Svizzera ed è composto di 140 membri in rappresentanza delle associazioni svizzere all’estero e di personalità all’interno che hanno un legame con la Quinta Svizzera.