All’estero votanti dal 40 calati al 25% in 16 anni!

politiche_2509All’estero gli italiani hanno terminato di votare giovedì 22 settembre. In Italia si voterà domani: 25 settembre 2022. In 16 anni nella Circoscrizione estero gli elettori sono raddoppiati, ma il numero dei votanti è rimasto appena sopra il milione. La partecipazione al voto passerebbe dal 39% al 25%.

Giovedì 22 settembre, alle ore 16.00, si sono concluse le elezioni nella Circoscrizione estero dopo una breve campagna elettorale di appena un mese. Le assemblee pubbliche annunciate sui social sono state organizzate unicamente da Partito democratico, Azione-Italia Viva e Alleanza Sinistra-Verdi. Centrodestra e Movimento 5Stelle non si sono visti, almeno pubblicamente.

Dell’entusiasmo del 2006 è rimasto poco. La partecipazione al voto è calata via via ad ogni consultazione elettorale. Nel 2006 su una platea di 2.707.382 elettori, al Senato votò il 39,55%, oltre 1 milione e 100mila elettori. In quella tornata elettorale il centrosinistra sbancò con l’Unione di Romano Prodi (42% di voti) conquistando 4 dei 6 senatori della Circoscrizione estero. Anche le liste erano tante per soddisfare la voglia di andare a Roma di molti candidati: 15 per la Camera e 13 per il Senato.

NEL 2006 15 LISTE PER LA CAMERA E 13 PER IL SENATO
Nel 2008 la platea elettorale passò a 2.924.178. I votanti furono il 39.51% (1.155.411) alla Camera. Vinse il Partito democratico con il 32%. Il Popolo delle libertà unito si fermò al 30,9%.

Nel 2013 il numero degli elettori aumentò decisamente: 3.494.687. Ma a votare fu il 31,59% (1.103.989). Pd al 29,30% e Popolo delle Libertà al 18%, con un Monti al 18%.

E veniamo al 2018. Il numero degli elettori schizza a 4.230.854. I votanti furono 1.262.422 (29,84%). Pd scese al 26,4% e il centrodestra crollò al 21,43%. 

Nel 2022 il quadro è decisamente cambiato. Con la riduzione del numero dei parlamentari (da 18 a 12) da eleggere nella Circoscrizione estero, le aspirazioni di conquistare un seggio nel parlamento italiano si sono attenuate per i costi elevati e le possibilità di essere eletti.

NEL 2022 6 LISTE PER IL SENATO E 8 PER LA CAMERA
Solo 6 liste corrono per il Senato: Partito democratico (Crisanti e Schiavone); Salvini-Berlusconi-Meloni (Luigi Billè e Alessandro Zehentner); Movimento5Stelle (Andrea Bardin e Stefano Balbi); Azione e Italia Viva (Golam Maula Tipu e Angelo Renzetti); Movimento delle Libertà (Alessandra Agostini e Ester Barone); Impegno Civico (Americo Calandra).

Appena 8 le liste per la Camera dei Deputati: Partito democratico, Salvini-Berlusconi-Meloni, Azione-Italia Viva, Impegno Civico, Movimento delle Libertà, +Europa, Movimento 5Stelle, Alleanza Sinistra-Verdi.

Due liste in più rispetto al Senato, perché Sinistra-Verdi e +Europa sono alleati con il Partito democratico. Un’alleanza che potrebbe fruttare al Pd almeno 50 mila voti, quelli sufficienti per battere il centrodestra e permettere a uno dei due candidati del Pd (Crisanti e Schiavone) di conquistare il seggio senatoriale assegnato agli italiani in Europa.

Il corpo elettorale all’estero è aumentato ancora: 4,8 milioni. Sulla scia della tendenza in atto, i votanti saranno al massimo 1,2 milioni. La partecipazione potrebbe scendere al 25%.

Come saranno distribuiti i voti? Nessun sondaggio è stato condotto all’estero. A 16 anni dal primo voto del 2006 molte cose sono mutate nel mondo e nella politica, ma il ricambio generazionale in emigrazione non è ancora avvenuto. Vedremo. Lo scrutinio si terrà domani notte.