Gli italiani all’estero, come quelli in patria (21%) hanno snobbato i 5 referendum sulla giustizia. Pur ricevendo il plico a casa, ha votato appena il 15% degli aventi diritto. Dei 5 milioni di elettori hanno votato appena 750 mila.
È stato l’America Meridionale la ripartizione dove gli italiani all’estero hanno maggiormente votato: il 22%. A seguire Africa Asia Oceania Antartide (14%), Europa (13%), America Settentrionale e Centrale (11%).
In Europa il Paese con la percentuale di votanti più alta è la Lettonia (41%), mentre il Paese con la percentuale più bassa è la Svezia (3%).
In Svizzera ha votato il 14%, in Germania l’11%, nel Regno Unito 17% e in Francia il 14%.
Mentre in Italia il Sì ha trionfato in tutti i referendum, all’estero il voto è stato più articolato: tre Sì e due No. Gli italiani all’estero hanno votato per il 58% (398 mila) No all’abrogazione dell’Incandidabilità dopo la condanna; il 54% (370 mila) No all’abrogazione della Limitazione delle misure cautelari; per il 60% (420 mila) Sì all’abrogazione delle norme che permettono il passaggio dei magistrati dalle funzioni giudicanti e quelle inquirenti “Separazione funzioni dei magistrati”; Sì all’abrogazione delle norme in materia di partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari; Sì all’abrogazione delle norme in materia di Elezioni componenti togati CSM.
Diverso il risultato in Svizzera: 4 Sì e 1 No (Incandidabilità dopo condanna).