All’estero è battaglia per un seggio a Roma!

SenatoCon la riforma costituzionale che ha stabilito la riduzione di un terzo dei parlamentari (deputati e senatori) da 945 a 630, l’Italia si è uniformata agli altri paesi europei. I parlamentari eletti nella circoscrizione Estero passano alla Camera da 12 a 8 e al Senato da 6 a 4.

Ancora nel pieno delle polemiche sulle alleanze elettorali, per i partiti italiani è iniziata la corsa alla composizione delle liste. Il tempo stringe. Dalle ore 8 alle ore 20 del 12 e 13 agosto e dalle ore 8 alle ore 16 del 14 agosto, presso il Viminale, dovranno essere depositati i contrassegni dei partiti o movimenti. A seguire, dalle ore 8 del 21 agosto alle 20 del 22 agosto, sarà possibile presentare le liste e le candidature presso le cancellerie delle corti di appello e del tribunale di Aosta.

Per chi aspira ad un seggio a Roma, la battaglia va condotta in due tempi. Prima all’interno del proprio partito per conquistare la candidatura, poi nel confronto elettorale tra le forze politiche.

Quest’anno sarà ancora più feroce per la consistente riduzione del numero dei parlamentari in seguito alle modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione. La riforma, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 21 ottobre 2020, prevede la riduzione del numero dei parlamentari da 945 a 600: da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Un totale di 600 parlamentari comprensivo dei parlamentari eletti nella circoscrizione Estero, che passano da 18 a 12: 8 deputati alla Camera e 4 senatori al Senato.

In questo modo l’Italia si è uniformata agli altri paesi internazionali: Germania 700 parlamentari, Gran Bretagna 650 e Francia con poco 600.

Con la riduzione del numero degli eletti, conseguentemente si riduce anche il numero dei candidati in lista. In Europa, dove saranno eletti 4 deputati, i candidati di ogni lista potranno essere 8, e appena 2 i candidati di ogni lista per il Senato. Chi la spunterà? Lo vedremo nei prossimi giorni.