Alberi di Natale, meglio naturali!

abete_nordmannLa Germania è leader dei Paesi europei per la coltivazione di abeti di Natale naturali. In Svizzera la metà proviene dall'estero il restante, circa 500'000 abeti, sono coltivati localmente. In Italia la produzione è in crescita.

Ovunque, in quasi tutti i Paesi europei, in questo dicembre si stima una crescita del 10% per l’acquisto degli alberi di Natale naturali.
Per un albero di Natale di plastica medio (10 kg circa) occorrono 20 kg di petrolio e 23 kg di CO2 emessa nell’atmosfera, alle quali si aggiunge il petrolio che serve al trasporto dalla Cina, da cui viene l’80% di questi prodotti. Si calcola servano 2 secoli per smaltirli. Contrariamente agli alberi di Natale in plastica, quelli naturali presentano un bilancio neutro dei gas serra della foresta.

Fortunatamente la sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità ha aumentato la domanda per gli abeti naturali, cogliendo di sorpresa persino i produttori, tra i quali molti giovani che stanno ripristinando il florovivaismo nelle zone montane per soddisfare questa fetta di mercato in crescita.

Gli alberi sono generalmente abeti rossi, diffusi soprattutto nelle Alpi orientali. In Italia la produzione si concentra in Toscana e in Veneto. La Germania stacca tutti gli altri Paesi: la coltivazione di abeti di Natale arriva a quasi 20 milioni di alberi prodotti. In Svizzera oltre la metà proviene dall’estero e il 40-45% restante da vivai locali, coltivati da circa 500 agricoltori e imprese forestali.

Da novembre a fine dicembre 500’000 abeti coltivati in Svizzera sono destinati a diventare alberi di Natale. Sono poi tagliati per essere venduti. La specie più ricercata è il Nordmann (nella foto) .

Preferire gli alberi naturali coltivati a quelli sintetici aiuta lo sviluppo del comparto florovivaistico e si incrementa il reddito delle popolazioni che vivono in aree rurali.