La festa della Candelora del 2 febbraio al Santuario benedettino di Montevergine in Irpinia ha un’origine legata all’amore omosessuale. Alle pendici del monte Partenio nei giorni legati alla festività del Santissimo nome di Maria, 12 settembre, e quella che, appunto, si tiene il 2 febbraio, giorno della cosiddetta “Candelora”, si radunano ai piedi della Vergine persone di ogni razza e orientamento sessuale.
Ribattezzata la Juta dei femminielli, questa tradizione è legata alla vicenda di due giovani amanti omosessuali che, il 2 febbraio 1256, furono condannati ad essere incatenati al monte e a morir di freddo o sbranati dai lupi. Maria, irradiando luce, riscaldò i due innamorati, salvandoli da morte sicura.
Ancor prima, sul Monte di Virgilio, venivano compiuti riti di sacrificio alla Dea Cibele, la Madre Nera, in particolare si praticavano orge con in casi estremi l’evirazione, perché si pensava che i partecipanti al rito potessero reincarnarsi in una nuova creatura.
Irpinia terra di fede e crocevia commerciale
Siamo in Irpinia, luogo centrale per fede oltread essere crocevia di traffici commerciali tra Tirreno e Adriatico. Una provincia storica legata appunto alla tribù di ceppo sannitico degli “Hirpini”. Ancora oggi luogo strategico per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico di buona parte del meridione italiano. Irpinia è dunque terra di passaggio, terra centrale, polmone verde dell’Italia, sosta obbligata per tutti coloro che si trovavano a viaggiare da Napoli o Salerno verso la Puglia e viceversa.
Ad accogliere i viaggiatori, dunque, nella fede, la Madonna di Montevergine, Madonna dei pellegrini, venerata in questo Santuario benedettino consacrato nel 1126 da Guglielmo da Vercelli, salito al monte qualche anno prima, e qualche tempo dopo proclamato santo. Oggi il Santuario benedettino di Montevergine è considerato il santuario mariano che nell’Italia meridionale registra le maggiori presenze di pellegrini.
Attesi molti pellegrini omosessuali
Il sacro, unito al tipico folklore locale, con balli, raduni, canti popolari, ha comportato che nei tempi moderni Montevergine sia diventato anche un luogo di mediazione sui diritti di genere, oltre che di fede. Si ricordano infatti nel corso degli anni anche la presenza di personaggi di risalto nazionale, come Luxuria, ex deputata, oltre a numerosi esponenti della comunità omosessuale, devoti di una Madre che accoglie tutti, indistintamente. Anche quest’anno dunque, sul monte Partenio, si attendono numerosi pellegrini omosessuali, per rinnovare la tradizione e per far sentire la loro voce.