Ad ognuno il proprio scrittore di Prima Classe!

classici libriI classici di piacciono perché riescono a dipingere la realtà, a sollevare questioni vitali importanti e a dare risposte valide alle nostre domande.

Siamo tutti in grado di conoscere il grande valore dei classici e del loro effetto benefico su di noi. Infatti, si dice che chi legge i classici si affini a comprendere meglio gli altri. Ma cos’è un classico?

Classicus come clarus-a-um (ciò che si sente in modo chiaro). I classici furono anche chiamati i cittadini della prima classis nella costituzione di Selvio Tullio. E a un certo momento si cominciò a riferire agli “scrittori di primo ordine”. E da qui il termine classici si impone nella lingua moderna per definire il classico nella eccezione letteraria. Sappiamo che la letteratura moderna non sarebbe esistita se prima non ci fossero stati i libri classici. I classici sono i libri di cui quando se ne parla si incomincia la frase con “sto rileggendo” …
Esiste però una risposta contemporanea su che cosa sia un classico. E l’ha definita Italo Calvino nel 1981 dicendo: “Italiani, vi esorto ai classici”.

Il ragionamento di Calvino ci sta. Infatti, i classici sono scritti indimenticabili che ci toccano portando con sé le tracce antiche della letteratura capace di attivare discorsi critici. Ma perché si leggono i classici? Ognuno di noi che si dedica alla lettura dei classici la pratica per motivi propri, per fare rinascere popolazioni o culture antiche. Ma anche per aprirsi a mondi sconosciuti che magari andrebbero perduti nel tempo o per conoscere la storia dell’uomo, che per scoprire sé stesso deve conoscere il mondo. Un classico dunque, è l’espressione dell’immenso della civiltà.

I primi classici sono quelli dell’antichità, dei greci e dei romani, delle grandi scritture sulla filosofia, sulla scienza, sulle grandi storie di persone o di dei. Per continuare nella storia fino all’anno 1800 e oltre, dove riconosciamo altri grandi classici che non sono e non verranno mai dimenticati e saranno sempre validi, come gli scrittori Tolstoj, Dostojewski, Shakespeare, Dante, Boccaccio, Petrarca e molti altri, che per ragioni di spazio non possiamo elencare.

La letteratura classica rimane ancora oggi una delle fasi di studio più belle della nostra vita. Ricordando i classici che ci hanno imposto a leggere e a rileggere a scuola come i Promessi sposi di Alessandro Manzoni. I classici ci piacciono perché riescono a dipingere la realtà e sollevare questioni vitali importanti e di dare risposte valide a domande da noi poste.
Il bello nei classici è proprio l’individualismo. La libertà di individuare per ognuno il genere preferito di un classico, un classico per sé, come dimostra l’aneddoto di Socrate che, mentre preparavano per lui la bevanda mortale, lui s’ingegnava di eseguire un’aria sul suo flauto. “A che ti servirà?” gli chiesero. “A sapere quest’aria prima di morire”.