Anche quest’anno si festeggerà in molte città svizzere, italiane, europee e nel mondo la ricorrenza del 1° Maggio con manifestazioni sindacali e momenti di musica e feste. Il ricordo va allo sciopero ad oltranza del primo maggio del 1886 a Chicago (USA) dove si avanzò per la prima volta la richiesta della giornata lavorativa di otto ore. Oggi è una conquista acquisita! Poiché in molti cantoni svizzeri ancora si lavora, il sindacato SYNA ha lanciato la petizione “1° Maggio festivo per tutti”. Un giorno per denunciare anche che è assurdo ancora morire sul posto di lavoro.
È un importante giorno di riflessione sul ruolo dei sindacati nella società e di difesa anche qui in Svizzera del contratto collettivo stipulato tra datori di lavoro o associazioni di datori di lavoro e associazioni di lavoratori che ha per oggetto le condizioni di lavoro e i rapporti tra le parti contraenti.
Il motto di quest’anno dice: “Uniti per salari, pensioni e lavoro di qualità”. Che dire degli assurdi aumenti degli affitti, di cassa malati e del costo della vita che impoveriscono le lavoratrici e i lavoratori. Ci mancava l’aumento della franchigia minima da CHF 300 a CHF 400 per responsabilizzare i pazienti; pazienti che, secondo la maggioranza dei parlamentari del centro e della destra politica, dovrebbero andare meno dai dottori e curandosi di meno diventare così modelli da imitare per far diminuire la spesa sanitaria!
Le ACLI Intercantonali SCO (Svizzera Centro Orientale), come lavoratori cristiani internazionali, sono a fianco dei sindacati, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati e chiedono il miglioramento delle condizioni di lavoro per una vita sociale più umana e invitano tutti alla partecipazione. Viva la Festa del Lavoro, viva il 1° Maggio!