Cari amici,
talvolta mi piace fare come il personaggio di “Candido, o l’ottimismo” dello scrittore francese Voltaire.
Ho voluto credere, ma non è durato molto, alla possibilità di risolvere i problemi attraverso il dialogo e la concertazione.
Ho sperato che l’altro ieri, in Lussemburgo, alla riunione dei ministri dell’interno dell’Unione europea si raggiungesse una minima intesa sulla questione migratoria.
E invece no: si è assistito allo spettacolo ben noto dove ognuno ha difeso i suoi interessi, è stato bravo a guadagnare tempo e ha fatto a gara per vincere il premio “A condizione che”.
La consigliera federale Karin Keller-Sutter, responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia, presente anche lei in Lussemburgo per discutere dell’accordo di Malta, si è espressa negativamente e ha ribadito che la Svizzera nelle condizioni attuali non aderirà all’iniziativa. La stampa e la televisione svizzere non hanno dal canto loro formulato commenti critici a riguardo.
Ovviamente bisogna rispettare i punti di vista e gli interessi di tutti, ma perché la stampa e la televisione svizzere – senza omettere quelle di altri paesi europei – hanno criticato per mesi l’operato di Salvini e la sua politica migratoria che cercava di arginare l’invasione a cui l’Italia è sottoposta con i relativi squilibri sociali e demografici?
Vi lascio rispondere…
Intanto per la nostra cara Italia non è cambiato niente. Siamo sempre soli con i nostri problemi e tutto continua come prima. Anzi forse no, siamo agli occhi di tutti più” politicamente corretti”.
Cordialità,
Luciano Claudio
Responsabile Organizzazione
Svizzera e Paesi Germanofoni
per l’ onorevole Simone Billi.
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