A Zurigo la FIFA ha celebrato «Pablito»

rossi_paoloÈ trascorso un anno dalla morte di Paolo Rossi, il bomber della Nazionale del magico Mondiale del 1982. Paolo Rossi se n'è andato il 9 dicembre 2020 a soli 64 anni a causa di un tumore ai polmoni. 

Alla giornata organizzata a Zurigo per ricordare Pablito hanno preso parte campioni del mondo, ex compagni e la famiglia. Toccante l’intervento di Gianluca Vialli: «Per me sei stato un mito. Quando ti raggiungerò, per favore, fammi giocare con te».

E’ stata una festa malinconica al FIFA Museum di Zurigo, ma a suo modo una festa, con l’inaugurazione di una mostra temporanea dedicata a Paolo e otto campioni del mondo, più uno.

Erano presenti Tardelli, Cabrini, Gentile, Altobelli, Conti, Marini, Giovanni Galli, Dossena e Zambrotta, campione del 2006. Assieme a loro, Paulo Roberto Falcao e Leo Junior, brasiliani infiltrati col sorriso, e Abraham Klein, l’arbitro del mitico Italia-Brasile 3-2, ora un uomo di 87 anni.

A distanza, con un videomessaggio, hanno inviato un pensiero Zibì Boniek, Karl-Heinz Rummenigge e Gianluca Vialli. Ovviamente, assieme a tutti loro, al centro del pomeriggio c’è stata la famiglia di Paolo: la moglie Federica, i figli Alessandro, nato nel magico 1982, Maria Vittoria e Sofia Elena.

Paolo Rossi nel 1982 fu capocannoniere del Mondiale vinto dagli Azzurri di Bearzot e vinse anche il Pallone d’oro entrando nel mito e meritandosi il titolo di eterno campione.

I campioni hanno firmato il Wall of Champions, il muro che raccoglie gli autografi dei campioni del mondo, e hanno alzato la Coppa del Mondo originale, quella del 1982 custodita nel Museo della Fifa. “Paolo è un modello – ha detto Gabriele Gravina, presidente della Figc -. Spero che l’amicizia tra i campioni ‘82 porti avanti il suo esempio”.

Il momento più toccante, al momento del videomessaggio di un Gianluca Vialli commosso: «Mi manchi tanto Paolo, per me sei stato un mito, poi un amico, un fratello maggiore, una delle persone migliori incontrate. Quando ti raggiungerò, per favore, fammi giocare con te».

Il Presidente della FIFA Gianni Infantino e Gravina nei loro discorsi hanno guardato al futuro e garantito: «Ci impegneremo per capire se sia possibile che l’Olimpico di Roma o un altro stadio venga intitolato a Paolo. Certo, non dipende da noi».

«Non era questa la giornata delle rivendicazioni». Federica Cappelletti così ha evitato di criticare France Football per la dimenticanza di Paolo, nel ricordo dei campioni scomparsi durante la cerimonia del Pallone d’oro, e ha puntato più in alto: «France Football mi sta contattando con un’infinità di proposte per rimediare. Sono sicura non abbiano dimenticato Paolo volontariamente ma ora ho bisogno di un po’ di tempo per pensare. Piuttosto, sono felice di essere qui. Paolo diceva ‘i campioni dell’82 sono miei fratelli’ e aveva ragione. Questa sarebbe stata una serata molto triste da vivere a casa, invece sono qui dove mi sento in famiglia».