L’Associazionismo è stato negli scorsi decenni un fattore decisivo nella vita partecipativa e democratica per la comunità italiana in Svizzera. Sembrava segnato il futuro di queste organizzazioni nate dalla grande emigrazione degli anni ‘60 e ‘70. Invece, ecco, che con la nuova ondata emigratoria, che sta segnando l’Italia di oggi, torna in primo piano l’importanza del ruolo per le associazioni.
È cambiato il contesto sociale, il modo di vivere e di comunicare della comunità italiana, poiché il 60 per cento è nato in Svizzera. Oltre a rispondere a queste nuove domande, l’associazionismo dovrà in futuro essere in grado di dare voce e rappresentanza ai nuovi emigrati che stanno arrivando dall’Italia. Giovani professionisti, laureati, famiglie che in Italia hanno perso lavoro e prospettive, hanno deciso di venire a vivere in Svizzera.
Il convegno dal tema “Quali forme di Associazionismo per il futuro”, organizzato dal Comites di Zurigo e dalla Caves, in collaborazione con ZIGS, la Fabbrica di Zurigo, il gruppo FB Italiani a Zurigo, con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia e il contributo del Ministero Affari Esteri, si prefigge di dare un contributo di analisi e di proposta avvalendosi di studi sociologici ed esperienze di nuove forme di aggregazione.
Al convegno di domenica 28 ottobre, alle ore 15.00, nei locali del Liceo Artistico di Zurigo (Parkring30), interverranno il presidente del Comites Luciano Alban, il Console Aggiunto di Zurigo Marco Nobili, il direttore della Rivista Giangi Cretti, il professor Sandro Cattadin, la Dott.ssa Irene Pellegrini, l’Ing. Eugenio Serantoni, la Dott.ssa Gaia Restivo, il prof. Sergi Sotgiu. l’Ing. Antonio Solazzo.