A Sanremo ieri sera un tuffo negli anni ’80!

Sanremo 2025: Onda anni '80 al Festival con i Duran Duran. Settembre è il vincitore di Sanremo 2025 tra le Nuove Proposte.

Napoletano, classe 2001, diverse esperienze tv alle spalle, con il brano Vertebre supera in finale Alex Wyse, che proponeva Rockstar, e si aggiudica anche il Premio della Critica Mia Martini e quello della Sala Stampa Lucio Dalla.

Sono i primi verdetti del festival in una serata che svela anche la nuova top five: Coma_Cose, Brunori Sas, Irama, Olly e Francesco Gabbani, non in ordine di piazzamento.

EFFETTO NOSTALGIA ANNI ‘80
Cuore dello show è il tuffo negli anni ’80 con il ritorno dei Duran Duran, a 40 anni dal loro primo show all’Ariston, quando ad accoglierli sul palco fu Pippo Baudo. Il medley su Invisible, Notorious, Ordinary world, poi la band britannica accoglie sul palco Victoria dei Maneskin: “We love this girl”, dice Simon Le Bon.

I segni del tempo sono evidenti, ma l’effetto nostalgia trascina l’Ariston quando arriva, come 40 anni fa, il momento di The Wild Boys. Dalla platea spunta in abito da sposa Katia Follesa: la gag – con tanto di cartello – si ispira al film Sposerò Simon Le Bon, simbolo di una generazione di teenager pazze dei Duran. L’attrice fa la proposta di nozze al frontman che la bacia.

BENNATO E ZANICCHI
Sanremo si apre con Edoardo Bennato: Sono solo canzonette, il brano-manifesto che compie 45 anni. “Nel 1980 abbiamo fatto 15 stadi”, dice l’artista, con la pecetta scura sulle scarpe per evitare un nuovo caso Travolta.

In quota celebrazioni un posto speciale spetta a Iva Zanicchi: 60 anni fa il debutto a Sanremo, 11 volte in gara e tre vittorie che la rendono l’artista più premiata al festival.

È tornata per il premio alla carriera: “Meglio da viva che da morta”, scherza. Canta Non pensare a me, Ciao cara come stai, Zingara: per lei il tempo non è passato.

Miriam Leone è la prima co-conduttrice a scendere le scale dell’Ariston, accolta da Conti che conduceva il concorso quando l’attrice nel 2008 fu incoronata Miss Italia. Entra Elettra Lamborghini: “Questo palco mi mette paura!”, grida con la voce da bambina e il fisico da pin-up.

CARLO CONTI E MASSIMO RANIERI
E poi è la volta di Katia Follesa: fa se stessa e punta sulla cifra ironica. Prova a scendere le scale con il bob: “Se devo morire mi devo divertire”. Ironizza sui tempi veloci di Carlo Conti: “Fai così anche con tua moglie? Dai che c’ho tre secondi!”. Poi propone il suo inno alla body positivity: “Voglio salutare tutte le donne, le mie alleate che vogliono raggiungere un obiettivo e ci riescono”, dice agitando orgogliosamente le braccia ‘a tendina’.

Il piccolo Samuele Parodi, 11 anni, conosce a memoria tutta la storia di Sanremo: si merita quanto meno una presentazione ufficiale, quella di Massimo Ranieri, che introduce in maniera impeccabile con voce impostata e cartoncino. “Una cosa è certa: ho trovato il conduttore del prossimo anno”, ride Conti.

IL MESSAGGIO ALL’ONU
All’Ariston irrompe anche la forza del Teatro Patologico, l’inclusione che abbatte le barriere, l’arteterapia come cura delle disabilità fisiche e psichiche. “Siamo un luogo magico – dice il fondatore, l’attore e regista Dario D’Ambrosi – perché aiutiamo e salviamo tantissimi ragazzi e così diamo speranza a milioni di famiglie, perché quando sta bene un ragazzo disabile stanno bene mamme, papà, fratelli, nonni, condomini, quartieri. È da qui che dobbiamo partire per migliorare la nostra società”. Un messaggio che a giugno approderà all’Onu.

In platea anche il generale Roberto Vannacci con la moglie Camelia Mihailescu.