Uno sguardo ravvicinato sulla poetessa più controversa e condivisa, amata e citata da un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Alda Merini con la sua opera generosa ha raccontato un’epoca intera, e una donna sola: se stessa, ma con una lente così particolare da parlare a tutti e a tu per tu con ciascuno. Una passeggiata a braccetto con la poesia, lungo i suoi navigli, ripercorrendo incontri e luoghi della sua storia straordinaria.
Uno spettacolo teatrale in cui l’approfondimento storico artistico sulle tematiche che maggiormente hanno condizionato la vita e l’opera della poetessa si fonde alla narrazione autobiografica: generosa e libera, Alda Merini ha sovvertito le prassi del suo tempo rivendicando con forza la sua urgenza poetica nei confronti di una società che la voleva moglie e madre e basta. Innamorata della vita e dell’amore, è andata incontro al suo pubblico con il coraggio di mostrarsi nuda e intera, dando una gran lezione da signora alla stessa società che l’aveva fraintesa ed emarginata relegandola ad un decennio di internamento manicomiale. Senza mai perdersi d’animo, volse a suo favore ogni più difficile situazione, cavalcando la curiosità mediatica che la espose come fenomeno nei salotti televisivi degli anni ’80 e ’90 e arrivando a suscitare nel pubblico enorme affetto e ammirazione per la sua originale, affilata e schietta presenza scenica e d’altro canto per la sua universale capacità di cantare il sentimento, facendolo sentire forte sulla pelle di ogni persona del pubblico.
La più celebre poetessa del Novecento italiano, grazie al suo linguaggio semplice e universale, denso di emozioni, con i suoi fiumi di parole, i suoi flussi di coscienza, le sue battute di spirito, ancora ci conquista delineando contorni viscerali alle contraddizioni del nostro essere e del nostro tempo. Raccontarla significa portare avanti la sua missione di mostrare a ciascuno la bellezza che vive tra le pieghe del più inconfessabile segreto, nelle più piccole cose del quotidiano, ritrovando in sé la propria radice autentica e poetica.
Il libro scritto da Margherita Caravello durante l’emergenza sanitaria, ha assunto fin dal suo esordio una dimensione comunicativa molto vicina al pubblico, anche a quello meno abituato alla fruizione culturale fino a diventare un appuntamento dal vivo in cui l’autrice si alterna sulla scena all’attrice Giorgia Trasselli, accompagnate una serie di proiezione video in cui la stessa Merini si racconta con debordante generosità.
Trattando contenuti e tematiche fortemente attuali come l’isolamento, la questione femminile, l’intimo contrasto tra famiglia e affermazione personale, tra essere e apparire, tra appropriazione di sé e quieto vivere si offre la possibilità di immergersi nelle parole e nei gesti di una donna libera, coraggiosa, e appassionata.
“Più bella della poesia è stata la mia vita”, diceva Alda Merini, ed è proprio dalla sua esperienza biografica che questa “Indagine su Alda Merini” ci accompagna attraverso l’esperienza del dolore e il suo superamento, i conflitti e le pacificazioni col suo tempo. L’autrice, Margherita Caravello, conduce nell’indagine intima e pubblica di una donna che è diventata icona della femminilità più complessa e preziosa: un lungo internamento manicomiale, la difficoltà di conciliare il ruolo di moglie e madre con il desiderio di affermarsi come intellettuale in un tempo (non ancora esaurito) che fonda sul pregiudizio del normale le sue valutazioni di merito. Ma soprattutto si parla d’amore: che tutto può e che fa da motore ad ogni passo, soprattutto a quelli su strade nuove.