Quali le ragioni che vi hanno spinto a dedicare una giornata ai “Giovani talenti italiani in Svizzera”?
Marianna Sica: L’idea di dedicare una giornata alle giovani eccellenze italiane residenti in terra elvetica nasce dalla condivisione, con il Console d’Italia in Basilea e con la Presidente del Comites di Basilea, di uno stimolo originale della rete GIR Svizzera – Giovani italiani in Rete – costituitasi sull’onda lunga del Seminario di Palermo, organizzato la scorsa primavera dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.
La rete raccoglie i giovani delegati dei Com.It.Es svizzeri e delle Regioni che hanno partecipato ai lavori di Palermo e che una volta rientrati nelle città elvetiche di residenza hanno iniziato ad operare per riannodare i fili della comunità italiana.
Il nostro principale centro d’interesse è la nuova mobilità, soprattutto nella sua componente giovanile. Partiamo dunque da noi stessi, da esperienze soggettive di migrazione, dai nostri bisogni e desideri, necessità e sogni.
In riferimento a questa componente specifica abbiamo toccato con mano che nonostante il numero crescente di giovani italiani – fascia 18/35 anni – che sceglie la Svizzera quale Paese di migrazione, manchi un’adeguata rete capace di tenere insieme queste esperienze ed esistenze, che ricadono spesso in quotidiani “solitari” e in soluzioni individualistiche ai normali problemi – e anche conquiste – che l’esperienza stessa della mobilità reca in sé.
Da qui l’idea di dedicare un’iniziativa alle esperienze professionali e culturali dei nostri giovani stabilitisi in terra elvetica, un modo per approfondire come e in quale ambito sono riusciti a realizzarsi e quindi a esprimersi, inverando appunto il proprio talento.
Raccogliere queste esperienze, crediamo possa essere una via privilegiata, oltre che per conoscere e dare risonanza al know-how e alla cultura nostrane, anche e soprattutto per entrare in contatto con i processi di integrazione, i limiti e le mancanze, così come le virtù e i passi avanti fatti rispetto ad un’emigrazione più tradizionale avvenuta in un contesto storico-culturale naturalmente differente.
Questo primo stimolo ha subito trovato ottima accoglienza, pronta disponibilità e saggi consigli sia nel Console d’Italia in Basilea, Avv. Pietro Maria Paolucci che nella Presidente del nostro Com.It.Es di Basilea e circoscrizione, Nella Sempio, che colgo l’occasione di ringraziare sentitamente.
Chiediamo, allora, a Lei Console Paolucci, le ragioni che vi hanno spinto a incoraggiare questa idea dalla quale è nato un progetto così interessante…
Console Paolucci: In verità l’idea, nata insieme al gruppo dei giovani italiani GIR di Basilea, rientra nell’ambito delle attività di promozione integrata che il Maeci, in tutto il mondo, sostiene anche finanziariamente.
Il Ministero degli Affari Esteri, infatti, ha lanciato già nel dicembre 2016, in collaborazione con MIBAC, MIUR, RAI, Società Dante Alighieri ed altri partner della diplomazia culturale, il Piano di promozione integrata “VivereALL’Italiana”.
L’Italia è riconosciuta all’estero come punto di riferimento in termini di patrimonio artistico-culturale, creatività, innovazione, stile di vita. L’obiettivo è di proporre una strategia istituzionale di tutto il Sistema-Paese in risposta alla “domanda di Italia” nel mondo, rafforzando così il nostro posizionamento nel contesto globale attraverso iniziative coordinate di promozione culturale, economica e scientifica.
Nel nostro piccolo, ma grande mondo di italiani presenti in Svizzera – che quest’anno viene rappresentato a Basilea – abbiamo voluto prediligere uno spaccato che comprende lingua, letteratura-editoria, arti visive; industrie culturali e creative, tra cui lo spettacolo dal vivo; scienza, ricerca e innovazione; sistema universitario.
Veniamo, dunque, a Sabato, quali sono i soggetti coinvolti e in che modo avete pensato si svolgerà l’iniziativa?
Marianna Sica: Nel mese di Giugno, quando abbiamo iniziato ad immaginare questa iniziativa, il nostro primo obiettivo era di conferirle una valenza il più “confederale” possibile, coinvolgendo diverse città e tentando di connettere esperienze giovanili eterogenee e quindi con provenienze disparate.
In questa direzione abbiamo coinvolto i Com.It.Es insieme a quello di Basilea, il nostro di appartenenza, quello di Berna, Ginevra, San Gallo e Zurigo. Abbiamo con gioia ricevuto il prezioso sostegno della nostra Ambasciata, insieme a quello dell’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo e del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.
La cornice della promozione delle esperienze professionali e culturali delle nostre giovani eccellenze si è rilevata nel tempo essere una scelta efficace e molto attraente, abbiamo selezionato cinque ambiti scientifico-culturali (musica, poesia e letteratura, arti performative e pittoriche, ricerca scientifico-tecnologica e artigianato) in cui i giovani talenti hanno potuto presentare la propria candidatura.
Le iscrizioni sono state molte e gli ambiti di candidatura differenziati, si va dalla musica alla danza, passando per la ricerca scientifica, il teatro, la pittura e la scultura. Sabato venti giovani selezionati avranno la possibilità di esprimere le proprie doti ed esperienze professionali, attraverso delle performance e/o presentazioni multimediali, con l’opportunità di farsi conoscere anche nel contesto locale.
Sarà, altresì, una giornata di condivisione, incontro e scambio per la comunità tutta che si concluderà con un concerto “Soireè Conte” a cura della PAUL COUNT JAZZ BAND. Un omaggio non solo al patrimonio musicale, ma anche linguistico e culturale della nostra importante tradizione.
Come ha ricordato il Console, abbiamo scelto di puntare sulla lingua, la cultura e la creatività, quali espressioni del genio umano, sia perché il sapere, nelle sue eterogenee espressioni, sostiene e incoraggia l’incontro con l’altro da sé e sia perché parafrasando Elio Vittorini, importante intellettuale della nostra tradizione letteraria e non solo, la cultura non è un orpello ma completa l’esistenza umana.
Console Paolucci: La promozione della lingua italiana all’estero è uno dei principali strumenti di cui dispone il nostro Paese e riveste un ruolo di interesse prioritario per la politica estera italiana. La sua conoscenza rappresenta, infatti, la chiave di lettura necessaria per entrare in contatto con la nostra cultura in senso ampio e per meglio comprendere le dinamiche del “Vivere all’italiana”.
Dall’analisi dei dati sulla diffusione dell’italiano nel mondo emerge che oltre due milioni di stranieri scelgono di studiare la nostra lingua per avvicinarsi al nostro ricchissimo patrimonio artistico e creativo. L’orientamento in maniera mirata delle attività culturali della rete diplomatico-consolare e quindi anche del Consolato di Basilea mira al rafforzamento di questi obiettivi.
Non bisogna dimenticare che l’italiano piace anche perché associato, nell’immaginario collettivo, alle tante produzioni di eccellenza del nostro paese. Per questa serie di motivi è stato scelto per il concerto finale il gruppo Paul Count Jazz Band.
Tra tutti i cantautori italiani, Paolo Conte è senza dubbio quello in cui il rapporto tra musica e linguaggio è il più intrigante e il più ricco di sfumature. Sebbene Conte continui a schermire la propria vena poetica ripetendo che quando compone viene “prima la musica”, la sua capacità di incastonare ricercati testi nella struttura musicale è straordinaria in tutti i registri espressivi che utilizza. Ironico, poetico, nostalgico, surreale, teatrale.
Lo spirito di questa iniziativa, una splendida iniziativa che mira, appunto, a valorizzare i giovani talenti e la diffusione della lingua e della cultura italiana, è sembrato perfettamente in sintonia con la storia e l’evoluzione artistica di Paolo Conte. E proprio sui testi di Conte si ha la particolarità che non ha mai ceduto alla tentazione di riscrivere i testi delle sue canzoni per adattarli alla lingua del pubblico di destinazione: un vero ambasciatore della lingua italiana, si può tranquillamente affermare, nel mondo!
Il filo conduttore della Soirée Conte è proprio il testo, la parola, la lingua, cercando di focalizzare l’attenzione dell’ascoltatore su qualche aspetto testuale, ma senza la pretesa di fornire una chiave di lettura: le poesie e le barzellette non vanno spiegate. La sorpresa è, però, che ad aprire il concerto “Soireè Conte” della PAUL COUNT JAZZ BAND saranno dei giovani talenti italiani che studiano qui al Jazz Campus di Basilea (con questa istituzione sono in corso delle trattative per una collaborazione istituzionale più ampia per il prossimo futuro), gli stessi che dal nostro Consolato insieme al Comites di Basilea, sono stati scelti per partecipare alla XXII Edizione del Moncalieri Jazz Festival: si tratta dei componenti del gruppo “Ibraelia quartet”.
Pensate che possa essere una manifestazione che in futuro abbia un seguito?
Marianna Sica: Per il momento guardiamo a sabato con la speranza che il lavoro svolto sino ad ora possa offrire a quanti interverranno una piacevole giornata all’insegna della cultura italiana e della condivisione. In particolare ai giovani che vi parteciperanno una buona occasione per promuovere ed esprimere il proprio talento.
Cogliamo l’occasione per invitare nuovamente tutta la comunità a parteciparvi e a sostenere i nostri giovani. Per quanto riguarda il futuro, certamente, l’idea è quella di riproporre iniziative come queste capaci di far conoscere le nostre eccellenze e il nostro ricco patrimonio culturale in Svizzera e nel Mondo.
Console Paolucci: Non potrà che essere così! Mi preme, però, esprimere un sentito ringraziamento ai giovani del GIR di Basilea che tanto si sono spesi per organizzare, insieme alla Presidente Nella Sempio del Comites di Basilea e ai funzionari del Consolato, l’evento di sabato 5 ottobre e a tutti coloro che hanno collaborato, in special modo alla capillare rete dei giovani che non ha risparmiato gli sforzi per offrire alla Svizzera e a Basilea un assaggio selezionato di “italianità”.
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