7 giugno 1970: la Svizzera sceglie la gentilezza!

Dopo una lunga campagna contro gli stranieri, la Svizzera il 7 giugno 1970 chiamò i propri cittadini a votare sull’iniziativa Schwarzenbach per limitare la presenza degli stranieri al 10% della popolazione. Fu respinta con 54%.

La Svizzera stava vivendo la sua alta congiuntura, come si diceva un volta quando l’economia girava a pieno ritmo. Erano gli anni Sessanta. Un politico di Zurigo, figlio di un’industriale tessile, ricco, laureato in storia, diventò popolare per la sua battaglia contro gli stranieri in Svizzera: erano troppi. Nel 1967 fu eletto in Parlamento con il movimento Azione nazionale contro l’inforestierimento del popolo e della patria.

La comunità straniera visse anni di grande panico. Il numero degli italiani in vent’anni era quadruplicato. Nel 1950 gli italiani residenti in Svizzera erano circa 140’000, dieci anni dopo erano oltre 346’000, nel 1970 quasi 600’000.

600’000 ITALIANI NEL 1970
Erano gli anni delle centinaia di bambini figli di stagionali (forse 5’000 all’inizio degli anni ’70) clandestini che vivevano in casa senza farsi sentire e vedere. Davanti alle case erano affissi cartelli “Vietato ai cani e agli italiani!”. Lo straniero, il corvaccio, l’uomo col coltello era l’italiano, era il capro espiatorio responsabile di tutto ciò che non funzionava bene in Svizzera, che doveva solo lavorare e chiudere la bocca, scriveva lo storico Raymond Durous.

James Schwarzenbach colse questo sentimento e lo volle sfruttare politicamente. In Parlamento nel maggio del 1969 depositò l’iniziativa popolare con 70’292 firme raccolte in pochi mesi, che chiedeva di fissare il massimo del 10% per la popolazione straniera. 300’000 persone avrebbero dovuto lasciare la Svizzera.

ALTRE QUATTRO VOTAZIONI RESPINTE
Il 7 giugno del 1970 gli svizzeri furono chiamati a votare. Quell’iniziativa fu respinta col 54% di no con uno scarto di 100’000 voti tra contrari e favorevoli. James Schwarzenbach non si arrese. Nell’ottobre del 1974 lancia un’altra iniziativa simile che fu bocciata dal 65,8% dei votanti. Successivamente si sono tenute in Svizzera altre votazioni per limitare la presenza degli stranieri: marzo 1977, dicembre del 1988 e settembre del 2000. Tutte respinte.

La Svizzera quel 7 giugno del 1970 scelse un altro approccio verso gli stranieri: la gentilezza.