2016-2018: terremoto in Centro Italia due anni dopo

AmatriceDopo 2 anni gli sfollati ancora non possono tornare a casa.

ll 24 agosto 2016 alle 3.36 un terremoto di magnitudo 6.0 colpisce il Centro Italia, interessando i territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Decine di migliaia le persone coinvolte nell’evento che ha provocato 299 vittime, numerosi feriti e gravi danni sul territorio. In questi due anni gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno studiato in dettaglio le formazioni del suolo e la sequenza dei terremoti che ha interessato la gran parte dell’appennino centrale: 97 mila scosse di cui 76 superiori a 4.0, tre scosse principali (Amatrice 6, Visso 5.9 e Norcia 6.5). Dal 18 gennaio 2017 al 10 aprile 2017 più di 200 scosse al giorno. Oggi 20 al giorno.

A distanza di due anni, in tutto il cratere sismico dell’Italia centrale, sono 402 i cantieri della ricostruzione privata terminati con famiglie già rientrate nelle loro abitazioni. Quelli operativi, in cui si sta già lavorando, sono ulteriori 2mila per 240 milioni di euro già erogati. Ma il ritorno alla normalità è lontano. Dalle difficoltà abitative delle popolazioni locali ai problemi a far tornare i turisti. Il risultato è un crollo delle vendite dei prodotti locali che gli agricoltori, a prezzo di mille difficoltà, sono comunque riusciti a salvare dalla macerie garantendo la continuità produttiva e, con essa, una speranza di ripresa in un territorio a prevalente economia agricola. E da quasi due anni sono stati sospesi i pagamenti delle bollette Enel e Eni (Gas). Si dovrebbe ricominciare a pagare regolarmente, con gli arretrati, il 1. gennaio 2019.

Non ci sono cifre ufficiali sul numero degli sfollati, le persone costrette ad abbandonare le loro abitazioni, un numero che oscilla tra i 30 e i 40 mila. La maggior parte degli sfollati ha scelto di ricevere il contributo di autonoma sistemazione, un contributo statale tra i 400 e i 900 euro al mese che serve a coprire parte o tutte le spese necessarie a trovare un alloggio in attesa della ricostruzione. Secondo i dati forniti dalle quattro Regioni, sono complessivamente 3.846 le Sae ordinate per i 49 comuni che ne hanno fatto richiesta, comprensive dei successivi ordinativi espressi dalle regioni Marche (124 unità) e Abruzzo (60 unità). In totale, il Lazio ha ordinato 826 Sae per sei comuni, l’Umbria 759 per tre comuni, la Regione Marche 1.963 per 28 comuni e l’Abruzzo 298 per 12 comuni. Finora sono circa 3 mila le casette consegnate.

In Abruzzo è la provincia di Teramo il territorio più colpito. Qui la ricostruzione è ferma al palo. Dopo 2 anni gli sfollati ancora non possono tornare a casa. Una situazione molto preoccupante visto è considerato che solo nella città di Teramo sono oltre 4500 gli sfollati. Ma dei danni del terremoto 2016, soprattutto negli ultimi 4 mesi, si parla poco o niente. Ora ci sono altre emergenze (Ponte di Genova e sbarchi). E così l’Italia, di emergenza in emergenza, sembra procedere a zig e zag.