Il Theater Winkelwiese (1964) è situato nella storica Villa Tobler nel centro storico di Zurigo. Fin dagli inizi, il programma si è concentrato sul teatro d’autore contemporaneo. Vengono presentati testi teatrali giovani e promettenti, opere prime e opere raramente o mai rappresentate.
Alla fine di aprile, l’autore teatrale, drammaturgo e artista svizzero Tommaso Giacopini sarà ospite per due serate al Teatro Winkelwiese con la sua opera prima “Dodici metri di apertura alare”.
La pièce, che sarà rappresentata in italiano con sottotitoli in tedesco, è stata recentemente prodotta a LUMINANZA (Reattore per la drammaturgia contemporanea Svizzera di lingua italiana), una piattaforma di incontri e workshop in contatto con realtà svizzere e internazionali.
Sofia, la protagonistra di “Dodici Metri di Apertura Alare”, compagna di Leonardo, è sconvolta da un evento tragico. La morte della madre la inchioda a una realtà cruda e improvvisa simile ad un asteroide che con l’innocente ferocia di un corpo celeste cade dal cielo.
Che cosa succede nel momento dell’impatto e nell’istante appena successivo? Il tempo di una giornata, per Sofia, si trasforma nel tempo di un’era geologica. Sotto i suoi piedi si apre una voragine, lo spazio tra un universo e il suo universo precedente, un varco da cui emergono i mostri antichi delle sue paure.
Il linguaggio di Giacopini è metaforico e allo stesso tempo di grande chiarezza e rigore. L’intimità e l’introspezione si alternano a momenti di ampio cambiamento di luogo e a tentativi di cogliere l’ “enormità” della coincidenza di morte e nascita.
La rappresentazione di questa produzione a Zurigo segna l’inizio di una promettente serie di spettacoli al Theater Winkelwiese, che getteranno riflettori su notevoli testi teatrali contemporanei della Svizzera francese e italiana.
Gli appassionati di teatro e la comunità di lingua italiana di Zurigo non dovrebbero perdere questa occasione unica. È troppo raro vedere il giovane teatro ticinese qui.
Con gli interpreti: Alice Redini e Tommaso Giacopini; Testo e regia: Tommaso Giacopini; Scenografia: Renáta Giacopini; Luci: Theo Bernardi; Progetto sonoro: Tommaso Giacopini; Traduzione: Gerhard Kuck